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22 Aprile 2012

 


Mi sveglio di buon ora, ancora con le risate nel cuore per l'indimenticabile doppio "tour " in Bus della serata Orvietese, mi preparo il bagaglio e, dopo una golosa colazione, salutiamo e ringraziamo dell'ottimo trattamento ricevuto il gestore dell'hotel Umbria, ci mettiamo in marcia diretti a Civita di Bagnoregio, equipaggiati per il tempo bizzarro che non ci fa capire come vestirci.

Civita di Bagnoregio e' una cittadina posta su una collina di tufo e ha un fascino insolito; parcheggiati i nostri mezzi saliamo su un ponte con una salita davvero impegnativa, appesantiti anche dalle goffe tute antipioggia. E' detta " Il Paese che muore" per lo sgretolarsi continuo delle sue deboli fondamenta e ci appare un pò come una citta' fantasma, abitata quasi soltanto da dei simpatici gatti coccoloni che ci accompagnano un pò nelle viuzze che si aprono dalla piazza principale. Da un punto panoramico sulla valle sottostante si arrivano a scorgere i Calanchi, una particolare formazione di terreni argillosi che, con l'erosione e il passare del tempo, ha trasformato il fianco di una colllina  facendola assomigliare quasi ad una cattedrale .
Un 'ultima sosta per un the caldo o altre necessita' corporali  e ripartiamo alla volta di Orte dove, arrivati nella piazzetta centrale, ci aspettano le guide per visitare la parte sotterranea della città antica. Indossiamo alcuni elmetti di protezione e ci accingiamo a percorrere degli anfratti davvero bassi e stretti dove sono stati scavati cunicoli e pozzi per il rifornimento e il trasporto idrico. Recentemente molte di queste ex cisterne sono usate come magazzini o cantine dai privati che hanno la proprieta' o i giardini posti in superficie .
Vista l'ora di pranzo cerchiamo un posticino per rifocillarci, ma nel centro storico sembra non esserci nulla di aperto purtroppo e, uscendo dal borgo , troviamo un posto che ci permette di sfamarci prima di proseguire per la provincia di Viterbo per visitare la città di Sutri.

Il tempo e' migliorato e ci fermiamo per visitare con calma la necropoli urbana e l'antichissimo anfiteatro romano interamente scavato nel tufo. Ci fermiamo su una terrazza naturale che si affaccia sull'anfiteatro e non si può far a meno di pensare che lodevole lavoro e' stato fatto a quel tempo per farlo mantenere cosi intatto e poterlo vedere ancora quasi in tutto il suo splendore.
Proseguiamo il nostro programma immersi nei tranquilli panorami, percorrendo altri kilometri verso sud e, senza quasi accorgerci, ci troviamo immersi nel traffico del Grande Raccordo Anulare. A breve, dopo un'uscita, ci incontriamo con Gustavo e Marilena vicino a uno spiazzo che si affaccia sul lago di Albano Laziale. Saranno loro a farci da ciceroni per il Giro dei Castelli Romani che ci aspetta domani. Dopo i calorosi saluti e gli abbracci, ci accompagnano all'Hotel Rifugio a Nemi  dove faremo sosta per le prossime 2 notti. E l'ora del tramonto e il posto e' davvero carino e suggestivo, molto tranquillo con panorama sull'omonimo lago. Sembra che siamo gli unici ospiti, forse perchè la stagione non e' ancora "avviata" del tutto. Una doccia e un attimo di relax e ci prepariamo per la cena, prenotata da Gustavo, in una tipica fraschetta romana a poca distanza, La Romanella, per incontrare anche Tony,Cristina e il figlio Matteo.

Buon appetito!!

Maurizio
 


Finalmente è arrivato il momento di conoscervi….che emozione!!
L’appuntamento concordato con Zio Gustavo, tramite d’eccezione per mantenere i contatti tra me (purtroppo non assiduo frequentatore del forum) e gli amici di SADV era per le 20.30 presso la fraschetta di Albano Laziale “La Romanella”.
Ovviamente io Cristina e Matteo presi dall’entusiasmo (che a Roma si chiama Fregola ) siamo arrivati con mezz’ora di anticipo. Giretto per la via principale tanto per ingannare l’attesa, caffettino.. ed ecco che squilla il cellulare. E’ Gustavo e ci esorta a raggiungerlo a Nemi presso l’albergo “ Il Rifugio” dove sono alloggiati gli amici scooteristi per dare uno “strappo” alias passaggio alla PinaCh che col buio non guida. Nessun Problema tanto siamo in macchina visto che nessuno dei tre entra nel bauletto dello scooter, partiamo ed in pochi minuti raggiungiamo il posto. Conosciamo cosi’ sia l’elvetica motorizzata sia la compagna di Zio, piu’ volte scambiata da noi, con altre donzelle di cui il nostro cicerone ama contornarsi.
Rapido dietrofront e siamo nuovamente alla fraschetta…Azz se so fregati er parcheggio!! Vabbe’ poco male mi schiaffo dietro gli scooter tanto andremo via tutti insieme.
Giro di rapide presentazioni, cerchiamo di accoppiare i nomi ai nick e via tutti a tavola. Vista l’ora… la fame galoppa e nei primi minuti coincidenti con l’arrivo degli antipasti  regna il silenzio, giuro che non e’ l’imbarazzo…  Cristina gia’ ridacchia soddisfatta della compagnia delle zavorrine, io mi prodigo assieme a Gustavo nella spiegazione delle pietanze prettamente romane (tralasciando i particolari per non intimidire i deboli di c..u..ore!), Matteo banchetta allegramente commentando di tanto in tanto i rifiuti dei Sadvini con un “Un sai che te perdi!!”
Salumi, formaggi, fagioli con le cotiche (degni di ispirare le gesta di Luna rossa), amatriciana, gricia, carbonara, pajata, coda alla vaccinara …insomma tutto a tema della tradizione romana.
La serata scorre veloce e frizzante, e ben presto arriva l’ora di darsi la buonanotte, Ivan, Alex, Roberto ed altri si attivano per recuperare le ciambelline al vino cadute erroneamente nelle mani delle donzelle (che a conti fatti se so scolate piu’ vino dei maschietti), e poi tutti a nanna ed appuntamento per l’indomani mattina per il giro dei castelli.
 

Tony