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24 Aprile 2012

 


Memori del tour notturno per Roma (ma che fatica ad addormentarci) dopo solo poche ore di sonno ristoratore ci svegliamo e per prima cosa spalanco le persiane.
Anche oggi la vista sul lago è deludente, la nebbia copre la vista al bellissimo panorama circostante. Sarà il figlio che gufa da Milano…..( la sera prima mi raccontava che stava diluviando). Come sempre siamo ottimisti e fatta colazione, caricati i mezzi e muniti di antipioggia ci portiamo fuori dall’albergo dove arriva puntuale zio Gustavo che ci onora ancora della sua compagnia e ci accompagna in direzione Tivoli. A malincuore lasciamo la zona dei Castelli Romani e godendo panorama circostante arriviamo in men che non si dica a Tivoli, intanto fa capolino il sole…..
Ahimè dobbiamo salutare zio Gustavo; tra baci e abbracci e tantissimi ringraziamenti per tutto il tempo che ci ha dedicato e tanti cari saluti a Marilena, che oggi è rimasta a casa, le nostre strade si dividono.
Cerchiamo rapidamente di posteggiare i nostri scooter e ci dirigiamo per la visita a Villa D’Este che dal 2001 Patrimonio dell’Unesco. Entrati nella biglietteria e poi nel chiostro ci rendiamo conto delle dimensioni e della grandiosità della villa. Decidiamo che ognuno visita il posto a proprio piacimento per poi ritrovarci alla fontana dell’organo per le 12.30 ora in cui l’organo avrebbe suonato. Compiaciuti dei bellissimi affreschi e stucchiche ornano pareti e soffitti con scene di caccia, paesaggi, simboli e stemmi ci godiamo col naso all’insù le varie sale. Ma il tempo vola e ci rimane da visitare tutto il giardino. Affacciandoci dal terrazzo rimaniamo a bocca aperta per l’affascinante giardino e fontane sottostanti e del panorama tutt’intorno. Da un’ampia scalinata scendiamo e troviamo in ogni angolo giochi d’acqua. Da quelle nascoste in nicchie a quelle vaste come le peschiere a quella alta e barocca come quella dell’organo,quella dei draghi con suo getto zampillante e quelle mitologiche di Pegaso e nettuno, le cento fontane a forma di gigli e aquile da cui esce gorgogliando l’acqua. Passeggiando tra viali di cipressi e tigli tra colori di glicine e narcisi ci ritroviamo alla fontana dell’organo per sentire un sonetto che purtroppo e minacciato da nubi nere e minacciose. Riprendiamo la salita, tra una scalinata e l’altra arriva anche la fame e decidiamo di pranzare rapidamente sul posto.
Nel primo pomeriggio riprendiamo il nostro viaggio. Siamo un pò in ritardo sulla tabella di marcia e per poter visitare le cascate delle Marmore dobbiamo rinunciare alla visita di Castel di Tora. Niente male, il panorama è bellissimo incontriamo pochissime vetture e arriviamo per tempo alle cascate.
Chi sa perché quando SADV visita delle cascate sceglie sempre l’itinerario più facile (10 minuti di cammino………, MAGARI!) Al primo terrazzo immortaliamo il primo balzo della cascata e decidiamo di procedere verso il basso e arriviamo ad una galleria che porta alla terrazza degli innamorati. Muniti di ombrello alcuni si avventurano a vedere il primo salto più da vicino. Ne mancano ancora due e non siamo ancora a metà. A questo punto, visto che i mezzi sono rimasti in alto e bisogna continuare a scendere, i nostri gentildriver tornano a ritroso verso gli scooter mentre le gentilzavorrine scendono verso valle godendo della passeggiata sotto l’acqua. Eh già comincia a piovigginare ma lo spettacolo che troviamo a valle è meritevole della scarpinata. Ora non ci resta che attendere l’arrivo delle nostre dolci metà sognando sotto l’acqua una bella cioccolata calda. Non tardano ad arrivare e dopo una leccorniosa merenda dobbiamo salutare Roby e Ketty che tornano a Roma per proseguire la loro vacanza tête a tête.
La nostra strada prosegue, sotto l’acqua, in direzione Todi e finisce per sparpagliare il gruppo tra un disguido e l’altro per poi ritrovarsi in albergo. Chiediamo grazia ad Ivan e Federica, Alessandro e Marinella per la distrazione che in un gruppo così numeroso non deve mai mancare.
Sistemati in albergo, lavati e stirati (ha smesso anche di piovere) ci accingiamo ad andare a cena nel centro di Todi. Dalle indicazione ricevute sono pochi passi, allora, si va a piedi…. Todi è una cittadina tutta in salita, dopo aver passato porta Romana, porta Marzia ci siamo pentiti d’aver creduto alle indicazioni. Fortunatamente Dario con la sua cartina ci ha incanalato nella scorciatoia giusta. Ne è valsa la pena, troviamo un ristorantino molto caratteristico con dei piatti veramente eccellenti per la gioia delle nostre pance………Dovevamo pagare pegno per tutto questo ben di Dio? Ecco fatto stiamo per tornare in albergo e fuori piove a dirotto! Ma come dalla borsa di Mary Poppins saltano fuori dallo zaino di Silvia ombrellini quasi per tutti e chi non ha trovato riparo sotto l’ombrello si è costruito un copricapo di fortuna, vero Maurizio?
E anche oggi abbiamo fatto tardi, ora tutti a nanna a domani per l’ultimo giro del nostro tour Orvieto – Castelli Romani

Anna & Totò