Memori del tour notturno per
Roma (ma che fatica ad addormentarci) dopo solo poche ore di
sonno ristoratore ci svegliamo e per prima cosa spalanco le
persiane.
Anche oggi la vista sul lago è deludente, la nebbia copre la
vista al bellissimo panorama circostante. Sarà il figlio che
gufa da Milano…..( la sera prima mi raccontava che stava
diluviando). Come sempre siamo ottimisti e fatta colazione,
caricati i mezzi e muniti di antipioggia ci portiamo fuori
dall’albergo dove arriva puntuale zio Gustavo che ci onora
ancora della sua compagnia e ci accompagna in direzione Tivoli.
A malincuore lasciamo la zona dei Castelli Romani e godendo
panorama circostante arriviamo in men che non si dica a Tivoli,
intanto fa capolino il sole…..
Ahimè dobbiamo salutare zio Gustavo; tra baci e abbracci e
tantissimi ringraziamenti per tutto il tempo che ci ha dedicato
e tanti cari saluti a Marilena, che oggi è rimasta a casa, le
nostre strade si dividono.
Cerchiamo rapidamente di posteggiare i nostri scooter e ci
dirigiamo per la visita a Villa D’Este che dal 2001 Patrimonio
dell’Unesco. Entrati nella biglietteria e poi nel chiostro ci
rendiamo conto delle dimensioni e della grandiosità della villa.
Decidiamo che ognuno visita il posto a proprio piacimento per
poi ritrovarci alla fontana dell’organo per le 12.30 ora in cui
l’organo avrebbe suonato. Compiaciuti dei bellissimi affreschi e
stucchiche ornano pareti e soffitti con scene di caccia,
paesaggi, simboli e stemmi ci godiamo col naso all’insù le varie
sale. Ma il tempo vola e ci rimane da visitare tutto il
giardino. Affacciandoci dal terrazzo rimaniamo a bocca aperta
per l’affascinante giardino e fontane sottostanti e del panorama
tutt’intorno. Da un’ampia scalinata scendiamo e troviamo in ogni
angolo giochi d’acqua. Da quelle nascoste in nicchie a quelle
vaste come le peschiere a quella alta e barocca come quella
dell’organo,quella dei draghi con suo getto zampillante e quelle
mitologiche di Pegaso e nettuno, le cento fontane a forma di
gigli e aquile da cui esce gorgogliando l’acqua. Passeggiando
tra viali di cipressi e tigli tra colori di glicine e narcisi ci
ritroviamo alla fontana dell’organo per sentire un sonetto che
purtroppo e minacciato da nubi nere e minacciose. Riprendiamo la
salita, tra una scalinata e l’altra arriva anche la fame e
decidiamo di pranzare rapidamente sul posto.
Nel primo pomeriggio riprendiamo il nostro viaggio. Siamo un pò
in ritardo sulla tabella di marcia e per poter visitare le
cascate delle Marmore dobbiamo rinunciare alla visita di Castel
di Tora. Niente male, il panorama è bellissimo incontriamo
pochissime vetture e arriviamo per tempo alle cascate.
Chi sa perché quando SADV visita delle cascate sceglie sempre
l’itinerario più facile (10 minuti di cammino………, MAGARI!) Al
primo terrazzo immortaliamo il primo balzo della cascata e
decidiamo di procedere verso il basso e arriviamo ad una
galleria che porta alla terrazza degli innamorati. Muniti di
ombrello alcuni si avventurano a vedere il primo salto più da
vicino. Ne mancano ancora due e non siamo ancora a metà. A
questo punto, visto che i mezzi sono rimasti in alto e bisogna
continuare a scendere, i nostri gentildriver tornano a ritroso
verso gli scooter mentre le gentilzavorrine scendono verso valle
godendo della passeggiata sotto l’acqua. Eh già comincia a
piovigginare ma lo spettacolo che troviamo a valle è meritevole
della scarpinata. Ora non ci resta che attendere l’arrivo delle
nostre dolci metà sognando sotto l’acqua una bella cioccolata
calda. Non tardano ad arrivare e dopo una leccorniosa merenda
dobbiamo salutare Roby e Ketty che tornano a Roma per proseguire
la loro vacanza tête a tête.
La nostra strada prosegue, sotto l’acqua, in direzione Todi e
finisce per sparpagliare il gruppo tra un disguido e l’altro per
poi ritrovarsi in albergo. Chiediamo grazia ad Ivan e Federica,
Alessandro e Marinella per la distrazione che in un gruppo così
numeroso non deve mai mancare.
Sistemati in albergo, lavati e stirati (ha smesso anche di
piovere) ci accingiamo ad andare a cena nel centro di Todi.
Dalle indicazione ricevute sono pochi passi, allora, si va a
piedi…. Todi è una cittadina tutta in salita, dopo aver passato
porta Romana, porta Marzia ci siamo pentiti d’aver creduto alle
indicazioni. Fortunatamente Dario con la sua cartina ci ha
incanalato nella scorciatoia giusta. Ne è valsa la pena,
troviamo un ristorantino molto caratteristico con dei piatti
veramente eccellenti per la gioia delle nostre pance………Dovevamo
pagare pegno per tutto questo ben di Dio? Ecco fatto stiamo per
tornare in albergo e fuori piove a dirotto! Ma come dalla borsa
di Mary Poppins saltano fuori dallo zaino di Silvia ombrellini
quasi per tutti e chi non ha trovato riparo sotto l’ombrello si
è costruito un copricapo di fortuna, vero Maurizio?
E anche oggi abbiamo fatto tardi, ora tutti a nanna a domani per
l’ultimo giro del nostro tour Orvieto – Castelli Romani
Anna & Totò