Tutte le cose hanno un inizio ed
una fine e purtroppo anche questa nuova avventura di Scooter
Adventure sta per volgere al termine, però non siamo tristi, i
luoghi visitati nei precedenti giorni, il rivedere vecchi amici
che sono distanti e quindi si riescono a vedere di rado,
l’entusiasmo riscontrato in amici frequentati per la prima
volta, l’occasione unica di visitare i monumenti di Roma in
notturna con le nostre due ruote, l’aver condiviso dei momenti
enogastronomici di livelli eccellenti e le risate a crepapelle
per aver obliterato i “segnalibro”, l’aver colto l’emozione di
un amico che si stacca dal gruppo perché ha la fortuna di poter
proseguire la vacanza ancora per qualche giorno ed altro ancora,
al contrario ci danno la carica giusta per affrontare questa
ultima giornata.
Dopo un sonno ristoratore che ha cancellato la fatica del giorno
precedente e fatto archiviare la “lavata” presa ritornando in
albergo a piedi dal ristorante “Pane e Vino” che ci ha
cospicuamente rifocillati la sera prima, inforchiamo le nostre
due ruote e facciamo un tentativo per entrare nel centro storico
di Todi che senz’altro merita una visita, ma siamo costretti a
desistere ben presto in quanto le segnalazioni ci avvisano che
il centro è chiuso e non possiamo proseguire.
Volgiamo quindi le nostre ruote anteriori in direzione di Monte
Castello di Vico, paesino non molto distante e sede del teatro
più piccolo del mondo “IL TEATRO CONCORDIA”.
Il paesaggio collinare che ci accompagna in questo breve
trasferimento ma che ci seguirà poi nel tragitto successivo è un
susseguirsi di immagini da cartolina e ci apparirebbe ancora di
più nel suo splendore se non ci fossero quei grossi nuvoloni che
a momenti alterni coprono e scoprono il sole.
Già il paesino posato sulla cima di una collina si presenta come
una chicca con case in sasso ben tenute, vialetti e scalinate
ordinatissime, la piazza della chiesa che forma un belvedere
sull’intorno, ma il Teatro è una vera perla nella perla.
All’interno dell’edificio in muratura la struttura vera e
propria del teatro è realizzata interamente in legno per
esaltarne le caratteristiche acustiche, la platea e dotata di
poltroncine in velluto rosso, il fondale del palco è decorato a
mano, così come le file dei loggioni disposte su due piani e con
corrimano delle balconate rivestite anch’esso di velluto rosso
così come i tendoni …. Il tutto per un totale di comodissimi 99
posti.
Tutto ciò lascia veramente senza fiato, ma quello che stupisce
ancor di più è la passione che riscontriamo nei volontari che
gestiscono il teatro e che ci hanno accolto in un giorno festivo
per illustrarci sapientemente la storia e le caratteristiche di
questo vero gioiello.
I loro sforzi per mantenere questa struttura (pensiamo solo agli
adeguamenti normativi che si sono susseguiti) hanno avuto
numerosi riconoscimenti anche dalla Presidenza della Repubblica,
mi auguro anche qualche sovvenzione, un sentimento di rammarico
sorge con il pensiero di quante belle cose l’Italia possieda ma
non sappia valorizzare, ma chi di noi aveva mai sentito parlare
di questo teatro?
Riprendiamo il viaggio, la strada per il ritorno a casa è ancora
lunga (mi rendo conto che mi sono dilungato un po’ troppo ma ne
valeva la pena) e partiamo alla volta di Passignano sul
Trasimeno, ridente località turistica posta sulla riva del Lago
Trasimeno appunto, qui facciamo una breve sosta per mettere
qualcosa sotto i denti, ma ne approfittiamo anche per mettere a
fuoco le idee per il restante tragitto di ritorno.
I resti delle mura medioevali, la tranquillità del bacino che
abbiamo di fronte nel cui si specchia imponente un isolotto e la
bellezza della passeggiata sul lungolago ci invoglierebbero ad
una sosta più prolungata, magari due o tre giorni per prendere
un po’ di quel bel sole che nel frattempo è uscito, ma la
ragione ci richiama ad una sollecita partenza visto i chilometri
ancora da percorrere.
Decidiamo quindi il tragitto che ci condurrà all’ingresso
dell’autostrada all’altezza di Arezzo e quindi costeggiamo
dapprima il Lago Trasimeno e poi attraversiamo una serie di
paesini, godendo ancora del paesaggio collinare delle zona e
scorgendo ogni tanto qualche centro fortificato sulla cima delle
colline stesse.
Abbiamo già trascorso qualche ora in sella e guadagnata
l’autostrada cerchiamo di mantenere una buona andatura che ci
consenta di arrivare ciascuno alla propria meta ad un orario
ragionevole, non manca qualche sosta ed i saluti di rito con la
reciproca promessa di ritrovarsi tutti insieme alla prossima
ScooterAdventurata, muniti del solito entusiasmo e della voglia
di stare insieme.
Voglio concludere con la considerazione che in questi anni
Scooter Adventure a permesso a me, a Marinella e credo anche a
tanti altri amici, di vedere luoghi meravigliosi che forse senza
SADV non avremo mai avuto l’occasione di conoscere, allora
grazie SADV.