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25 Aprile 2012

 


Tutte le cose hanno un inizio ed una fine e purtroppo anche questa nuova avventura di Scooter Adventure sta per volgere al termine, però non siamo tristi, i luoghi visitati nei precedenti giorni, il rivedere vecchi amici che sono distanti e quindi si riescono a vedere di rado, l’entusiasmo riscontrato in amici frequentati per la prima volta, l’occasione unica di visitare i monumenti di Roma in notturna con le nostre due ruote, l’aver condiviso dei momenti enogastronomici di livelli eccellenti e le risate a crepapelle per aver obliterato i “segnalibro”, l’aver colto l’emozione di un amico che si stacca dal gruppo perché ha la fortuna di poter proseguire la vacanza ancora per qualche giorno ed altro ancora, al contrario ci danno la carica giusta per affrontare questa ultima giornata.
Dopo un sonno ristoratore che ha cancellato la fatica del giorno precedente e fatto archiviare la “lavata” presa ritornando in albergo a piedi dal ristorante “Pane e Vino” che ci ha cospicuamente rifocillati la sera prima, inforchiamo le nostre due ruote e facciamo un tentativo per entrare nel centro storico di Todi che senz’altro merita una visita, ma siamo costretti a desistere ben presto in quanto le segnalazioni ci avvisano che il centro è chiuso e non possiamo proseguire.
Volgiamo quindi le nostre ruote anteriori in direzione di Monte Castello di Vico, paesino non molto distante e sede del teatro più piccolo del mondo “IL TEATRO CONCORDIA”.
Il paesaggio collinare che ci accompagna in questo breve trasferimento ma che ci seguirà poi nel tragitto successivo è un susseguirsi di immagini da cartolina e ci apparirebbe ancora di più nel suo splendore se non ci fossero quei grossi nuvoloni che a momenti alterni coprono e scoprono il sole.
Già il paesino posato sulla cima di una collina si presenta come una chicca con case in sasso ben tenute, vialetti e scalinate ordinatissime, la piazza della chiesa che forma un belvedere sull’intorno, ma il Teatro è una vera perla nella perla.
All’interno dell’edificio in muratura la struttura vera e propria del teatro è realizzata interamente in legno per esaltarne le caratteristiche acustiche, la platea e dotata di poltroncine in velluto rosso, il fondale del palco è decorato a mano, così come le file dei loggioni disposte su due piani e con corrimano delle balconate rivestite anch’esso di velluto rosso così come i tendoni …. Il tutto per un totale di comodissimi 99 posti.
Tutto ciò lascia veramente senza fiato, ma quello che stupisce ancor di più è la passione che riscontriamo nei volontari che gestiscono il teatro e che ci hanno accolto in un giorno festivo per illustrarci sapientemente la storia e le caratteristiche di questo vero gioiello.
I loro sforzi per mantenere questa struttura (pensiamo solo agli adeguamenti normativi che si sono susseguiti) hanno avuto numerosi riconoscimenti anche dalla Presidenza della Repubblica, mi auguro anche qualche sovvenzione, un sentimento di rammarico sorge con il pensiero di quante belle cose l’Italia possieda ma non sappia valorizzare, ma chi di noi aveva mai sentito parlare di questo teatro?
Riprendiamo il viaggio, la strada per il ritorno a casa è ancora lunga (mi rendo conto che mi sono dilungato un po’ troppo ma ne valeva la pena) e partiamo alla volta di Passignano sul Trasimeno, ridente località turistica posta sulla riva del Lago Trasimeno appunto, qui facciamo una breve sosta per mettere qualcosa sotto i denti, ma ne approfittiamo anche per mettere a fuoco le idee per il restante tragitto di ritorno.
I resti delle mura medioevali, la tranquillità del bacino che abbiamo di fronte nel cui si specchia imponente un isolotto e la bellezza della passeggiata sul lungolago ci invoglierebbero ad una sosta più prolungata, magari due o tre giorni per prendere un po’ di quel bel sole che nel frattempo è uscito, ma la ragione ci richiama ad una sollecita partenza visto i chilometri ancora da percorrere.
Decidiamo quindi il tragitto che ci condurrà all’ingresso dell’autostrada all’altezza di Arezzo e quindi costeggiamo dapprima il Lago Trasimeno e poi attraversiamo una serie di paesini, godendo ancora del paesaggio collinare delle zona e scorgendo ogni tanto qualche centro fortificato sulla cima delle colline stesse.
Abbiamo già trascorso qualche ora in sella e guadagnata l’autostrada cerchiamo di mantenere una buona andatura che ci consenta di arrivare ciascuno alla propria meta ad un orario ragionevole, non manca qualche sosta ed i saluti di rito con la reciproca promessa di ritrovarsi tutti insieme alla prossima ScooterAdventurata, muniti del solito entusiasmo e della voglia di stare insieme.
Voglio concludere con la considerazione che in questi anni Scooter Adventure a permesso a me, a Marinella e credo anche a tanti altri amici, di vedere luoghi meravigliosi che forse senza SADV non avremo mai avuto l’occasione di conoscere, allora grazie SADV.
 

Alessandro