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10 Marzo 2013

 

 



Come per tutte le uscite programmate di Scooter Adventure, l’organizzazione inizia molto prima e già dal periodo invernale tengo il contatto, via mail, con il Presidente del gruppo speleologico di Clivio per poter fissare in anticipo la data esclusiva al nostro gruppo per la visita dei due rifugi antiaerei resi visitabili solo dal 2011 e finalmente…
10 marzo: rifugi antiaerei di Varese, un pomeriggio dedicato alla storia di casa nostra, quella parte di storia che per certi versi vorresti dimenticare ma che è giusto conoscere.
Durante la seconda guerra mondiale ed in particolare nel corso del 1944, nel sottosuolo di Varese vennero realizzati numerosi rifugi antiaerei per offrire alla cittadinanza la possibilità di proteggersi dai possibili bombardamenti degli alleati che miravano a indebolire l’apparato bellico italiano colpendo l’azienda Aermacchi ubicata immediatamente al di fuori dei limiti del centro cittadino.
Punto d’incontro con il gruppo speleologico, che ci accompagnerà in questa visita esclusiva, è direttamente in Viale dei Mille davanti ad un anonimo cancello di ferro che, mai e poi mai, avremmo pensato fosse l’ingresso vero e proprio del rifugio.
Abbiamo così il piacere di conoscere il Presidente Guglielmo e due ragazze che fanno parte del gruppo.
Indossiamo gli elmetti di protezione, dotati anche di luce “segna passo” e ci addentriamo nell’oscurità di questa vera e propria grotta che, vista la sua particolarità, è aperta al pubblico solo raramente.
Si tratta di una galleria, lunga 200 metri, con soffitto a volta e mattoni a vista nella quale si possono ammirare delle sottilissime e fragili stalattiti e stalagmiti, lunghe anche oltre un metro, che si sono formate nel periodo dal dopoguerra ai giorni nostri grazie alla bassa temperatura, all’elevata umidità e all’oscurità di questa grotta.
Seguendo le indicazioni della guida, facciamo un delicato slalom fra le delicate cannule fino alla fine del tunnel per poi fare dietro front ascoltando i racconti delle guide.
Non c’è molto da vedere, ma le pareti parlano…
Tornati all’aria aperta, lasciamo gli elmetti per indossare i nostri caschi e, montati in sella ai nostri scooter, seguiamo l’auto delle guide fino ai Giardini Estensi dove visiteremo l’unico rifugio antiaereo in provincia di Varese ad essere pronto e disponibile al momento del bombardamento.
Questo tunnel ha caratteristiche differenti dal precedente, ha il soffitto a volta ma è in cemento armato, lungo 140 metri, alto poco più di 2 metri e largo tre metri; è dotato di due ingressi chiusi da pesanti porte in ferro e cemento e “arredato” da lunghe file di panche in legno, poste lungo le pareti della galleria, che potevano ospitare sino a 600 persone.
Saliamo a turno sulla stretta scala a chiocciola che, utilizzata come uscita di sicurezza, conduce all’esterno, proprio sulla collinetta dei Giardini Estensi a circa quindici metri di dislivello.
Scattiamo anche qui qualche foto e, su consiglio delle guide, che ringrazio per la gentilezza, competenza e disponibilità, decidiamo di fare quattro passi nel parco situato proprio sopra al rifugio.
I comignoli di cemento per il riciclo dell’aria ora, dopo la visita, li vediamo per quelli che sono e, mentre le famigliole passeggiano e giocano felici nel parco, noi troviamo un tavolo con un invidiabile vista sulla città di Varese e alziamo i bicchieri verso il cielo “W la pace, no alla guerra!”
Naturalmente, oltre al vino bianco fresco e frizzante, gustiamo un caldo Te. qualche dolcetto e … merenda sia, W Scooter Adventure!
Approfittiamo della giornata soleggiata per passeggiare in centro fra vetrine, bancarelle e chiacchiere per concludere allegramente questo bel pomeriggio di marzo.

Federica


 

 

 

 

 

Le Foto by Federica