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25/04/2013

 

Spagna: il tanto atteso momento è arrivato, dopo lo studio ed i preparativi siamo pronti a partire, il ritrovo è direttamente al porto di Genova, siamo divisi a gruppetti dal momento che abbiamo scelto strade ed orari differenti, quindi ci troviamo con Pier e Doris e ci dirigiamo a destinazione.
Arrivati al porto erano già sul posto Roby e Ketty, con Walter, i primi ad arrivare per timbrare i voucher in biglietteria, c'erano anche Jek e Giuly, che hanno pernottato a Genova, poco dopo arrivano anche Alex e Mary, e Maurizio. Dal momento che l'ora di pranzo non è molto lontana, ci accingiamo a fare scorta di viveri per poi consumare una volta imbarcati. Durante la coda x l'imbarco notiamo una fila sterminata di pulmini e macchine stracariche a dismisura, tutti marocchini che si imbarcheranno con noi per arrivare a Tangeri. Una volta a bordo ed appropriateci delle camere, ci ritroviamo in una saletta per pranzare tutti insieme e fare un breafing. Qui la prima sorpresa del viaggio, incrociamo passeggiando "il Pis" ovvero Segio e Rita, una coppia di amici di vecchie avventure in scooter che con un gruppo organizzato si dirigono in Marocco per un viaggio di 15 giorni. Terminato il pranzo è distribuito il programma ognuno è libero di rilassarsi come più comodo, quasi tutti in branda in cabina per una pennichella.
Ci ritroveremo poi la sera per la cena e quattro chiacchiere in compagnia per tirare l'ora per andare a nanna, tutti ansiosi per l'arrivo al mattino e lo sbarco interra Iberica.

 

Ivan
 

 

 

 

26/04/2013

 

Da Barcellona a Saragozza

 

La sveglia di oggi è l'annuncio che stiamo per arrivare al porto di Barcellona, non sembra vero! Scendiamo nel garage della nave e liberate dalle cinghie di sicurezza le nostre 2 ruote sbarchiamo in "tierra española" all'alba! Barcelona e frizzante già al mattino presto, cerchiamo un bar per una buona colazione e ci mettiamo in marcia per lasciare la città e iniziare la nostra Gran vuelta de España verso Leida e Zaragoza. Il tempo é buono anche se nuvoloso, e sembra accompagnarci per un pezzo, le strade attraversano la natura delle pianure e colline, e le montagne lontane sono ricoperte di neve, il fresco si fa già sentire, si scorgono delle figure di tori sulle alture circostanti per ricordarci le terre che stiamo attraversando . Dopo una pausa per la benzina arriviamo a Zaragoza, e Alex ci guida all'hotel situato in ottima posizione e con camere accoglienti! Ben presto ci prepariamo e sistemati i nostri scooter ci incontriamo con la nostra guida Havier. Ci inoltriamo sotto una pioggia leggera per il centro storico e il caratteristico el tubo con le sue viuzze ricche di locali tipici; ammiriamo il mix di culture arabe e cristiane delle costruzioni storiche della città, addirittura un teatro romano coperto per conservarlo dalle intemperie. Arriviamo nella piazza principale che si apre a noi con la sua cattedrale con mille cupole colorate e due torri impetuose, su una delle quali é possibile salire per ammirare la città dall'alto con il suo fiume Ebro è i suoi ponti famosi! Uno spettacolo emozionante! La giornata volge al termine e prima di salutare Havier, ci facciamo consigliare un locale tipico per la cena : niente di meglio che una 'cervetería'  gestita da un ex torero, abbellita da mille foto e addobbi alle pareti che ricordano la sua gioventù nelle arene .Una gustosa cena a base di tapas conclude la nostra prima giornata spagnola, domani ci aspettano altrettanti chilometri e belle emozioni... buonas noches!

 

Maurizio

  

 

27/04/2013

 

Da Saragozza a Segovia

 

Ehi…. Sono le 7.15 del mattino, la sveglia è già suonata due volte…bisogna proprio alzarsi, anche se il tempo fuori non promette niente di buono.

Ma siamo in España, sta per incominciare il terzo giorno…e l’avventura continua! Dopo una sana colazione, prepariamo i nostri mezzi e partiamo per Segovia. La strada non è poca, bisogna mettersi subito in viaggio… lo staff è tutto chino su una cartina stradale per trovare il percorso migliore e io tendo un po’ l’orecchio per spiare ciò che si dicono......però…nello scegliere il tragitto “aleggia” sempre quella parola sul tempo, relativa a quella cosa bianca dal cielo, detta a denti stretti un po’ per scaramanzia, un po’ perché, diciamo la verità… proprio non ci crediamo!

Lasciamo la bellissima Saragozza facendo ancora un giro veloce per la città, passiamo sul ponte di Calatrava… il cielo è plumbeo e pieno di nuvole e ci dirigiamo verso nord…montagne innevate all’orizzonte, ma sono troppo lontane per preoccuparci, tanto noi a nord non ci andiamo…

Puntiamo infatti verso Ovest, ogni tanto il sole fa capolino e ci saluta. Ci dirigiamo verso Soria e tiriamo diritti percorrendo strade che attraversano panorami bellissimi e che si distendono nella campagna e su e giù per le colline per decine di chilometri, senza incrociare case ed anima viva finchè…eccola! Mentre il sole finalmente aveva deciso di splendere un po’ e di accompagnarci nel nostro viaggio (insieme ad un freddo dicembrino), troviamo la neve, la nostra grande preoccupazione, prima ai bordi delle strade e poi nei campi che attraversiamo e sulle colline imbiancate che danno al paesaggio una sfumatura speciale.

Però… trovarla, in questo modo…con il sole alto nel cielo e tutto imbiancato all’intorno dà all’avventura un fascino particolare.

Piccola pausa-break e ripartiamo; lasciamo l’abitato di Soria: è troppo presto per pranzare: ma sì…qualcosa più avanti troveremo…finiamo in un villaggio che ricorda tanto i “cent’anni di solitudine” di Marquez e facciamo fare all’unico bar del paese nella piazzetta (dove diventiamo un po’ l’evento della giornata) l’incasso della settimana…

Ma siamo quasi arrivati: la chiesa principale di Segovia ci appare all’improvviso sulla sommità della collina in tutto il suo splendore e con tutte le case intorno sembra davvero la ciliegina messa sulla torta appena preparata. Ancora più bello, entrando in città l’Acquedotto Romano che lascia senza parole per la sua imponenza e soprattutto per il suo ottimo stato…in effetti i suoi duemila e più anni se li porta davvero bene.

Arrivati nel centro la città ci attrae, anzi sembra che ti abbracci con le sue strade strette, la sua grande piazza ovale nel centro: lasciamo il centro della città e ci dirigiamo prima di tutto per la visita alla cattedrale (bellissimi i quattro organi e lo spazio del coro) e poi all’Alcazar, da cui Walt Disney ha preso spunto per tanti suoi castelli delle fiabe.

Il sole sta scappando fra le nuvole, d’improvviso si alza un vento gelido che ci fa scappare in albergo a prepararci per la cena.

Fuori sta volando qualche fiocco di neve, ma non ci interessa: stasera è organizzata una cenetta a base di “cochinillo e vino tinto”… e poi mi sembra di capire che c’è sotto qualcosa…le zavorrine si isolano troppo e parlottano troppo fra loro… spariscono per qualche minuto e tornano al tavolo vestite da ballerine di flamenco, trasformando ognuno di noi nel loro torero del cuore.

Così conciati..ehm…vestiti… usciamo dal ristorante e ritorniamo all’albergo tra uno scherzo e l’altro, facendo un lungo giro per la città e passando sotto l’acquedotto romano…ma noi toreri ce ne accorgiamo poco: …forse di acqua dell’acquedotto ne avremmo un po’ bisogno… di vino tinto della valle del Duero ne abbiamo già bevuto a sufficienza.

 

Pier

 

 

28/04/2013

 

Da Segovia a Toledo

 

(visto da Jek e Giuly)

Il cielo grigio e la temperatura rigida ci danno il buongiorno. Caricati i mezzi diamo avvio ad un’altra giornata che si preannuncia abbastanza impegnativa. Il percorso scelto, che in situazioni di meteo normale per il periodo, dovrebbe essere piacevolissimo ed in mezzo ad un verde rilassante, ci accoglie invece con un paesaggio invernale e con la vegetazione completamente imbiancata. Verrebbe da dire: bellissimo, romantico…. Peccato che siamo  in moto!!!! Arriviamo a quota 1.200, 1.400 e il nevischio continua… 1.600 (ma sarà finita la salita???), 1.800 .. siamo in cima, Jek guarda il termometro che segna – 4 (minkia che freddo!!!) poi la discesa, con prudenza. Una piccola sosta per decidere che non andremo ad Avila, visto il tempo e decidiamo per la visita all’Escorial. La costruzione è imponente, quadrangolare, con 4 torri. Ha la forma di graticola in ricordo del martirio di San Lorenzo, a cui gli abitanti sono molto devoti. Conta più di  2000 stanze  e venne usata come residenza di Filippo II, monastero e pantheon. Decidiamo di accontentarci di un’occhiata esterna per poter giungere in tempo per la visita guidata a Toledo.

Toledo ci accoglie con la solita pioggia leggera ma persistente. L’albergo è situato di fronte all’arena (Plaza de Toros), l’ambiente è piacevolmente caldo (in tutti i sensi) il che non guasta. Ci affrettiamo a posare i bagagli e raggiungiamo la nostra guida a Porta Bisagra (porta della pianura). Ci viene spiegato che la città, anche se piccola, era sempre stata considerata un centro strategico per la sua posizione geografica, sin dai tempi dei Romani. E’ divisa in tre quartieri: cristiano, musulmano ed ebraico. La coesistenza pacifica delle tre religioni durò sino al 1500 circa e si concluse con la fuga dei musulmani e degli ebrei. Restano comunque evidenti nei suoi edifici i segni dell’influenza mudejar, specie nelle volte a ferro di cavallo, nelle decorazioni geometriche delle facciate dei palazzi e delle chiese, nei campanili (già minareti). Notevole il suo quartiere ebraico, con le viuzze lastricate con piastrelline blu riportanti simboli ebraici.  Una tappa d’obbligo è l’Alcazar, la cui costruzione fu iniziata  all’epoca dell’Impero romano, ma la costruzione attuale (tanto cara a Walt Disney) è da attribuire al re Alfonso VI di Castiglia che iniziò i lavori, portati a termine da Carlo I. E’ un edificio imponente e caratterizzato dal gusto gotico che tanto piaceva specialmente ai francesi dell’epoca.  Lasciamo la fortezza per raggiungere la cattedrale. L’edificio è testimonianza della grandezza e importanza della città, tanto che in primis fu edificio episcopale visigoto, quindi grande moschea per divenire in seguito cattedrale cattolica. La sua costruzione attuale durò 200 anni e fu completata nel 1493. Racchiude molti tesori artistici e molti doni preziosi provenienti da moltissimi Paesi. Tra i suoi tesori ricordiamo i quadri di El Greco, che visse in questa città per gran parte della sua vita. In questo periodo si sta allestendo una grande mostra in suo onore e quindi le tele non sono tutte visibili. Un “solerte” (rompiscatole) guardiano ci invita “cortesemente” ad  uscire in fretta perché è orario di chiusura. La nostra guida si congeda, consigliandoci una visita alle pasticcerie per una degustazione del famoso marzapane ed una cena al ristorante……. La serata è passata veloce, annaffiata da un buon vino rosso (così hanno detto….) e con ottima carne alla griglia., Anche i dolci hanno fatto la loro ottima figura. Il rientro in albergo è sempre “allegro” ma sempre bagnato.

 

Jek e Giuly

 

 

(visto da Pier e Doris)

“Oggi quarto giorno di avventura spagnola”, è la prima cosa che mi è venuta in mente appena ho aperto gli occhi… così mi sono subito alzato e mi sono avvicinato alla finestra per vedere che tempo faceva…fantastico: c’era un raggio di sole che illuminava i tetti, proprio guardando nella stessa direzione in cui ieri sera ho visto nevicare. Era ora! Finalmente siamo arrivati nella caliente España!

Fatta colazione ed inforcati i nostri mezzi dopo avere fatto il pieno e una foto ricordo vicino ad una chiesetta fuori città con il panorama di Segovia, passiamo ancora una volta sotto l’acquedotto romano e via, verso Toledo. A dire il vero la strada non l’ho ben capita: si rinuncia ad una capatina ad Avila per pericolo neve (in effetti c’è un cielo dicembrino coperto coperto..mah..d’altra parte il raggio di sole della mattina era già diventato solo un ricordo) e magari si “tocca” velocemente Madrid…ma per arrivare a Madrid bisogna superare una catena di monti…e che c’è di più bello di un po’ di strada di montagna, con qualche tornante?…giusto una piccola salita…1200 m di altitudine dice un cartello… bellissimo, penso io… basta strade diritte… arriviamo a 1500 m…bè, è una bellissima strada fra i boschi…mi ricorda un po’ le Dolomiti a Natale…non vedo il cartello dei 1600 m, ma vedo bene quello dei 1700… sempre più neve ai lati della strada, abeti imbiancati a destra e sinistra…sempre più freddo sulle gambe e sulle mani… da dietro non sento quasi più il mio passeggero lamentarsi e verifico se c’è ancora… mi sembra di essere Fantozzi quando è andato a sciare sulla macchina cabrio: “fa un po’ freschino”…Alla fine arriviamo in cima. Passo de Navacerrada, 1880 mt o giù di lì…”Estaciòn de esquì” c’è scritto…In effetti… la neve c’è, temperatura -4 gradi pure… mancano proprio solo gli sci, la prossima volta che dovessi passare da queste parti mi organizzo meglio… Mi sa che c’è anche un bel panorama…solo riuscissimo a vederlo fra la nebbia!… ma non c’è problema: scolliniamo, dieci minuti di discesa ed ecco finalmente il sole!

Passiamo vicino al Monastero di San Lorenzo de l’Escorial e, attirati dalla sua imponenza, ci rendiamo conto che  vale la pena farci una visitina, anche se solo dall’esterno. E’ solamente la “casetta di campagna” fatta costruire da Filippo II nella seconda metà del 500 per allontanarsi dal caos della corte di Madrid…una dimora sobria, solo 4000 stanze: varrebbe la pena davvero di farci un giretto ma, fatti due conti, forse non ci stiamo con i tempi…

Si riparte, direzione Toledo. Dobbiamo arrivare in tempo perché abbiamo la guida che ci aspetta e percorriamo un po’ di strade di campagna, veramente molto deliziose con qualche piccolo paese dove si sono divertiti a mettere innumerevoli dossi rallentatori sulla strada. Ma il cielo sta ritornando nero, appena il sole se ne va il freddo si fa sentire di più: siamo un po’ in ritardo e gli ultimi venti chilometri li facciamo sotto l’acqua, con un forte vento da sinistra che impone di guidare “in piega” anche sui rettilinei….finalmente raggiungiamo Toledo e devo dire, sinceramente, che quando ho visto il cartello della città ho davvero tirato un sospiro di sollievo….

Lasciati i mezzi in albergo, si parte per l’appuntamento con la guida ed il conseguente giro della città…Una città veramente bella, sin dal primo monumento visitato, la Porta di Bisagra (l’antica porta principale). E’ una cittadina arroccata su uno sperone roccioso, dove ogni centimetro disponibile è stato utilizzato per costruire edifici, chiese, sinagoghe e moschee che rimanendo addossate le une alle altre creano un reticolo di viuzze molto particolari e caratteristiche.

La giriamo un po’ tutta a piedi, in lungo e in largo, fortunatamente non piove anche se il cielo non promette niente di buono…vediamo tutto quello che è tipico: c’è chi rimane affascinato dalle spade, chi dal marzapane, chi da..tutto ciò che lo circonda…

Anche se è ancora chiaro sono già passate le otto: siamo davvero tutti un po’ stanchi e decidiamo di fermarci subito per la cena: la guida ci dà una dritta e riusciamo a trovare un locale dove possiamo avere tutto uno spazio per noi.

E’ tardi quando torniamo alle nostre camere…guardiamo il cielo: pioviggina poco poco ma non promette nulla di buono…meglio non guardare le previsioni e andare a riposare: l’indomani sveglia presto e la tappa sarà un po’ più lunga di quella di oggi….

 

 

 

 

29/04/2013

 

Da Toledo a Utiel

 

Come ogni mattina il mio primo pensiero va alle condizioni meteo e così appena mi sveglio mi affaccio alla finestra per capire come mi aspetta nella giornata.

Se il buon giorno si vede dal mattino….piove,piove,piove !

Anche se la pioggia continua a scendere anche quando ormai stiamo partendo,non ci scoraggiamo,la strada che oggi dobbiamo percorrere è tanta (circa 400 km) e sono certo che lungo il tragitto il meteo cambierà.

Come dicevo oggi ci aspetta una giornata importante,non tanto per i km da percorrere,ma per la bellezza e il fascino delle zone che attraverseremo. Praticamente faremo tutta la Castiglia e La Mancha arrivando fino alla provincia di Valencia.

Infilate le tute antipioggia siamo pronti per una nuova avventura e via verso Consuegra.

La strada verso Consuegra è spettacolare,saliscendi infiniti attraversano campagne di terra rossa coltivate ad ulivi e ancor più spettacolare è vedere il paesaggio imbiancato da un sottile strato di neve.

Fortunatamente smette di piovere e così iniziamo a goderci questo superbo paesaggio; proseguendo all’orizzonte si staglia la collina di Consuegra con la sua Rocca e si intravedono i primi mulini  a vento.

Avvicinandoci alla collina i mulini a vento,tutti allineati sul crinale,diventano maestosi. Che Spettacolo !

Facciamo una sosta ai mulini con tutte le foto di rito e visitiamo un mulino adibito a museo,un’esperienza veramente interessante.

Riprendiamo il nostro cammino verso Mota del Cuervo,altro importante sito di quella che viene chiamata ‘La strada di Don Chisciotte’.

Un timido sole con minacciosi nuvoloni neri ci accompagna verso Mota attraversando verdi campagne rese ancor più suggestive dal contrasto del sole e delle nuvole.

Arriviamo a Mota del Cuervo e saliamo sulla collina che sovrasta il paese per visitare altri mulini. Quello che mi ha colpito è come siano curati e conservati questi testimoni di storia e cultura.

E’ giunta ora di pranzo e dopo aver fatto provviste in un negozietto di alimentari ci fermiamo in un parchetto a riposarci e a consumare il nostro  pasto.

Prima di ripartire ci fermiamo a bere un caffè e tutto ad un tratto è iniziato a piovere e a grandinare;ci mancava giusto la grandine ! Fortunatamente è durata il tempo di prendere il caffè e di fare quattro chiacchere e poi è rispuntato il sole.

La prossima tappa è Belmonte con il suo Castello splendidamente conservato e certamente meritevole di una visita che non ci siamo certamente fatta scappare.

Da Belmonte risaliamo verso Cuenca costeggiando il fiume Jucar e il suo Canyon.

Cuenca è famosa per il suo centro storico fortificato e per le sue CASA COLGADOS (case sospese),praticamente una parete rocciosa che sovrasta un’ansa del fiume con queste case abbarbicate sulla roccia.

Vi consiglio di guardare qualche foto o immagine perché a parole è difficile trasmettere quanto siano spettacolari.

Oltre alle case sospese mi è piaciuto molto anche il suo centro storico con palazzi e chiese di notevole fattura e dedali di viette.

Costeggiando un altro fiume,loHuecar, iniziamo la nostra discesa verso la provincia di Valencia dove pernotteremo a Utiel.

Anche la strada che ci ha portato a Utiel è una di quelle che sarà difficile da scordare,con i suoi paesaggi in continua mutazione,da passi di montagna ancora spolverati di neve,fiumi e laghi fino alla piana di Utiel.

Dopo 400 KM alle spalle,felici e pienamente soddisfatti della giornata trascorsa e dei posti indimenticabili che abbiamo visitato o attraversato,arriviamo al nostro Hotel.

E dopo una frugale cena andiamo a conquistare il meritato riposo con il cielo frastagliato di rosso e come si dice….rosso di sera bel tempo si spera.

Ma adesso andiamo a dormire,domani ci aspetta una nuova aDventura.

 

Roberto
 

 

30/04/2013

 

Da Utiel via  Peniscola a Barcellona

Bene eccoci qua …. dopo la tappa più emozionante della Gran Vuelta de Espana con la suggestiva visita ai mulini a vento e dopo avere affrontato le mille intemperie che via via incontravamo strada facendo, dopo cena e pernottamento all’Hotel El Tollo, consumata la colazione siamo pronti ad affrontare la tappa che ci condurrà sulla costa e poi a Barcellona.
Al risveglio il cielo è ancora plumbeo ma oramai, ma una volta saliti in sella e presa la direzione del mare le nuvole cominciano pian piano a diradarsi ed i primi raggi di sole colorano il verde della vegetazione che copre rigogliosa tutta la zona circostante la strada che stiamo percorrendo e rende ancor più vivace il rosso della terra che appare nuda lungo le scarpate della trincea del serpentone d’asfalto sul quale ci snodiamo grazie ad ampi curvoni.
Dopo essere giunti circa all’altezza della città di Valencia, con provenienza da Ovest, possiamo dirigerci verso Nord su di un percorso parallelo alla costa e finalmente scorgiamo il mare, le nuvole si sono quasi del tutto diradate ed il sole emana un dolce tepore che ci era sicuramente mancato fino ad oggi, una breve sosta e poi giungiamo a Peniscola, ridente cittadina arroccata su un promontorio fortificato che si affaccia sul mar Mediterraneo.
Parcheggiate le moto e saliti in paese passeggiando lungo gli spessi muraglioni della fortificazione godiamo di un meraviglioso panorama, il porto con le barche ormeggiate, il cielo oramai terso, il profumo del mare che pare abbracciarci perché ci circonda su tre lati ed il sole che ci costringe ad abbandonare i nostri giacconi, le felpe ……. adesso chi vorrà più muoversi di qui …..
… ci addentriamo nei stretti vicoli, su e giù per scale e scalette che si inseguono, apprezzando gli originali rivestimenti dei sottobalconi, le invitanti insegne dei numerosi ristorantini che emanano stuzzicanti profumini ….. raggiungiamo poi un’ampia terrazza ovviamente affacciata sul mare, all’orizzonte l’azzurro intenso del cielo si confonde con il verde smeraldo dell’acqua marina, così ammiriamo il paesaggio, ci riposiamo su alcune panchine e qualcuno ne approfitta per mettere qualcosa sotto i denti …. altri cercano un po’ di ristoro in uno dei mille invitanti locali …. tra tapas, tostas e dolcetti vari ….. e si mi sa proprio che sarà dura ripartire da qui.
Il paesino è disseminato di mille botteghette, meta sicuramente dei numerosi turisti che con la stagione estiva riempiono i numerosissimi alberghi disseminati lungo la costa … e noi non ci possiamo proprio fermare????????? No!!!!! forza siamo in ritardo è ora di raggiungere le moto ed avviarci verso Barcellona.
Barcellona eccoci, siamo arrivati:
Sistemate le moto nel garage del nostro bellissimo albergo e fatta una bella doccia, ci portiamo sulla Rambla e ci facciamo avvolgere dalla magica atmosfera di questa città e allora non può mancare una visita al mercato de “LA BOQUERIA”.
Sembra di entrare in un regno da favola, la gente si accalca lungo il reticolo di corridoi per visitare le incantevoli bancarelle colme di ogni genere di frutta dai mille colori che può essere anche subito consumata, per ammirare i banchi del pesce fresco, quelli dei dolci, dei salumi……. accidenti mi sa che a qualcuno comincia a venire fame.
Percorriamo tutta la rambla ed una volti giunti al porto sotto la statua di Cristoforo Colombo ci dirigiamo verso il ristorante dove abbiamo prenotato la cena: EL REY DELLA GAMBA 2, dove “gamba” sta per gamberoni!!!!
Qui prima di tutto e prima di lasciarci andare nelle libagioni, sfoggiamo tutti insieme la nostra T-shirt commemorativa della Vuelta di ScooterAdventure.
Tra una incomprensione e l’altra con il cameriere sul numero ed il tipo delle portate da servire, la cena viene consumata con Paella Negra, Paella Blanca, Gamberoni e cozze in plancia e così via, ma per onor di cronaca non posso omettere che sono stati consumati fiumi di sangria Blanca e Negra……. Così ad un certo punto qualcuno comincia a mostrare i bomborini (ombelichi per chi non ha padronanza della lingua) ed ad farsi strani copricapi con i tovaglioli a mo’ di olandesina ……….
… forse è giunta l’ora di pagare il conto ed uscire a prendere un po’ d’aria fresca, quindi seguono foto di rito con lo striscione di SADV, qualcuno mangia il gelato e va a sedersi su di una panchina già occupata da una signorina ….
Poi mi hanno parlato di una gara in bicicletta alla quale avrei partecipato anch’io …. ma ……. sicuramente non devo aver vinto perché altrimenti avrei dei ricordi più nitidi …. oppure chissà cosa avranno voluto darmi a bere …..
Ricordo invece benissimo che una volta giunti nuovamente sulla rambla abbiamo visitato un fornitissimo negozio di ferramenta, già ma cosa ci fa una ferramenta aperta a quest’ora di notte?????
…. Non so … comunque aveva esposto dei bellissimi portachiavi di ogni foggia, dimensione e colore, dotati di luce e … vibrazione …. per evitare di perderli … ed ancora un sacco di utensili di ogni tipo e per ogni necessità …. alcuni dei quali si faceva anche fatica a capire il loro reale impiego …. Boh magari chiedero spiegazioni a qualcuno che è tornato a fargli visita ed avrà approfondito la cosa.
Credo di essere poi giunto a bordo di un taxi al nostro albergo, esausto ma soddisfatto per la bella giornata (e nottata), ancora una volta grazie Scooter Adventure e grazie a voi amici per avermi fatto vivere monenti così belli. (ma di che colore erano le biciclette???)
 

Alessandro

 

 

01/05/2013

 

Siamo arrivati all'ultimo giorno di questo fantastico ed incredibile viaggio, reduci da una gran serata a suon di sangria, paella e "biciclettate" x Barcellona, qualcuno non ricorda proprio nulla...facciamo un'abbondante colazione al NH, carichiamo i mezzi ed andiamo a fare una scappata x una foto alla Sagrada Famiglia, i minuti sono proprio contati, il tempo di una foto e poi via verso il porto.

Terminate le pratiche, ci imbarchiamo prendendo possesso delle cabine, molti di noi sono proprio cotti e spariscono a letto per tutto il pomeriggio, rimaniamo in pochi e visto la splendida e calda giornata, (proprio una beffa, sole e caldo proprio adesso), decidiamo di andare sul ponte a sdrairci per prendere uno di sole, così con Roby e Ketty e poi sono arrivati anche Jek e Giuly prendiamo, visto che non c'erano ne sdrai, ne teli mare, un lenzuolo dalla cabina e ci stendiamo rilassandoci cullati dal vento e dal caldo sole che ci permetterà di prendere un po' di colore. Arriva la sera e ci si trova tutti per cenare e fare un resoconto generale del viaggio guardano le foto e soprattutto i video della sera prima a Barcelona, non solo, ma le zavorrine che ne sanno sempre una più del diavolo si inventano un giochino ad indovinello per noi driver, che metterà a dura prova la memoria visiva per riconoscere i particolari delle nostre care zavorrine.

Poi tutti a nanna, al mattino si sbarcherà a Genova e tutti a casa.....

 

Ivan