Sabato 19
giugno
Dopo tanta attesa, è giunto il momento della partenza. Moto
e scooter scalpitanti, partecipanti pronti con armi e
bagagli puntuali all’appello e la 600 di Daniela, in prima
linea. Si prospetta una giornata molto uggiosa; ma per il
momento le bizze del cielo, non ostacolano la nostra
partenza. Primo appuntamento ad Airolo; sulla strada del San
Gottardo. Ad aspettarci, troviamo mia mamma e mia sorella;
la quale ci farà da supporto amministrativo per tutto il
viaggio. Occasione vuole; per indossare vestiti contro
l’acqua ed il freddo che inizia a farsi sentire più
pizzicante. Dopo baci ed abbracci, riprendiamo il nostro
viaggio. A Lucerna dobbiamo fermarci per il maltempo; un
diluvio ci costringe ad una pausa prolungata. Con pazienza
attendiamo un piccolo miglioramento tanto da lasciarci
proseguire. I km sono ancora tanti, ma la cosa più
importante è la buona compagnia l’amicizia e l’allegria, un
mix per sostenerci tutti. Dopo aver sconfitto le impervie
del tempo, macinato km e km, arriviamo in albergo stanchi ma
soddisfatti.
Domenica 20 giugno
Giornata all’insegna di un tempo migliore. Per fortuna non
piove e il cielo ci offre alcune schiarite. Dopo una
colazione alla francese si parte verso la grande avventura.
Oggi, andiamo a visitare il castello di Chenonceau, chiamato
anche castello delle dame; perché lo volle Caterina
Briçonnet, lo abitò la bellissima Diana di Poitiers, conobbe
i fasti di Caterina De Medici e il lutto inconsolabile di
Luisa di Lorena, vedova di Enrico terzo. Il castello è
costruito sulle acque tranquille del fiume Cher. Lasciamo i
nostri mezzi al parcheggio pubblico, e ci incamminiamo
attraverso un lungo viale alberato, per raggiungere
l’entrata del castello. Sulla destra e sulla sinistra
possiamo scorgere i giardini maestosi, dedicati alle dame di
un tempo. Visitiamo il castello, e le sue bellezze.
Cerchiamo d’immaginare come sarebbe stata la vita di quel
tempo, tra feste e incontri a lume di candela; le cavalcate
nel grande parco, e la raccolta dei bellissimi fiori dei
giardini circostanti. Dopo aver scattato qualche foto
decidiamo di rimetterci in viaggio per recarci in albergo.
Lunedì 21 giugno
Oggi, andremo ad Amboise per visitare l’ultima dimora di
Leonardo Da Vinci il quale; sotto la protezione di Francesco
primo, trascorse gli ultimi anni della sua vita nel Clos
Lucé. All’interno di questa abitazione, e più precisamente
nelle stanze; sono esposti alcuni modelli in miniatura delle
invenzioni ideate da lui, alcune opere, e i suoi
manoscritti. Finita la visita, si riparte verso Rochecorbon,
Angers, Nantes. Durante il nostro percorso, avremo modo di
attraversare il fiume Loire transitando sul ponte stradale
di Saint Nazaire-Brévin, lungo 3356 mt. il quale domina da
un’altezza di 61 mt.Vista stupenda, anche perchè il tempo si
è messo al bello e al caldo. Attraversiamo questa meraviglia
per recarci verso la costa bretone.
Martedì 22 giugno
Giornata soleggiata come quella di ieri. Colazione con calma
ed io do’ ancora una sbirciatina alla cartina e al
programma. Tutti pronti, e colazionati, si parte per la
visita dei monumenti megalitici di Carnac, i quali sono
situati alla sua periferia nord. Questi monumenti erano
tutti presumibilmente usati come luoghi di sepoltura.
Arrivati sul posto, possiamo scorgere su un grande prato e
fino all’infinito; queste grandissime pietre verticali. Dopo
tanta cultura; ci spostiamo a Benodet per visitare una
fabbrica di dolcetti del luogo. Entriamo nella fabbrica e la
guida ci spiega che per motivi d’igiene, il reparto per la
preparazione e la lavorazione dei diversi impasti, è
separato dai visitatori, con una grande vetrata. Questa
visita guidata dura 20 minuti e per tutto il tempo il buon
odore di questi impasti cotti al forno, le torte, i biscotti
e le crêpes bretoni cotte direttamente davanti ai nostri
occhi; ci hanno in parte saziato. Finita la visita, abbiamo
acquistato un po’ di queste meraviglie culinarie. A dire la
verità, ho riempito la vettura di Daniela con i miei
dolcetti. Cara grazia che c’era Daniela! Vedete a cosa serve
una vettura al seguito?!! Portare a casa il ben di Dio!
Altre meraviglie ma non culinarie ci aspettano in questa
giornata torrida. Ci mettiamo di nuovo in viaggio e ci
rechiamo a Pointe du Raz e a Beuzec-Cap-Sizun, i quali si
trovano sull’Oceano Atlantico. Due mete a dir poco stupende.
Un panorama mozzafiato. Che dire?? Fantastico!
Mercoledì 23 giugno
Altra giornata bella e calda. Da programma dobbiamo recarci
a Brest, ma abbiamo optato di passare oltre. La città che
visitiamo, è Morlax. Un tempo era uno dei più grandi porti
sulla Manica. Sin dall’antichità armatori, corsari e
mercanti sfruttarono appieno la posizione geografica
favorevole della città. Trasportavano con grandi navi, lino,
sale, vino dei vigneti del Bordeaux. Oggi le barche da
diporto sono le uniche imbarcazioni ormeggiate nel porto;
che, con la chiusura della fabbrica di lavorazione del
tabacco, non ospita più le barche un tempo riservate a
quell’industria. Maciniamo ancora alcuni km, per raggiungere
la costa della Manica e per proseguire sul Golfo di Saint
Malo. Anche questa costa molto bella.
Giovedì 24 giugno
Previsioni del tempo: bello e caldo forse anche troppo! Il
nostro viaggio prosegue per Cap Fréhel. Cap Fréhel è un
promontorio formato da scogliere grigie di scisto e arenaria
con venature di porfido rosso, che si innalzano fino a 70 m
sul mare. La strada passa attraverso brughiere e foreste di
pini. Parcheggiamo i nostri mezzi e decidiamo di arrivare a
piedi fino alla punta della costa. Che panorama ragazzi!!!
Siamo rimasti a bocca aperta nel guardare verso quell’orizzonte
che non finisce mai. Ma la giornata non è ancora finita!
Visitiamo la roccaforte a picco sul mare chiamata Fort la
Latte. Forse risale al 937 la prima roccaforte a picco sul
mare, voluta per proteggere la costa dai pirati normanni. Il
scenografico forte è trecentesco, protetto da alte mura in
arenaria rosa e da due precipizi scavalcati da un ponte
levatoio. Il suo panorama si estende sulla costa di Smeraldo
e sul Cap Fréhel. Altra bella smorfia di pesce lesso!
Visitiamo anche il fortino. Bello e particolare. Saliamo
fino alla torre dove troviamo anche la bandiera della
Bretagna che danza nel vento. Un gruppo di gabbiani che
volano felici nel cielo limpido di una giornata da non
dimenticare. Tutti in sella, si riparte. Andiamo a visitare
Saint Malo. Intorno al 6° secolo gli abitanti di “Aleth”,
antica prefettura gallo-romana, cominciarono a rifugiarsi
nella vicina isola disabitata per sfuggire alle incursioni
normanne, L’insediamento crebbe a tal punto che nel 12°
divenne sede vescovile; nello stesso secolo furono innalzate
le prime strutture difensive che assicurarono lo sviluppo
della città e del suo porto. E fu certo quest’ultimo, a
segnare la storia di Saint-Malo, che nel “500” partecipa
alla scoperta del Nuovo Mondo; nei sec. 17° e 18° gli scambi
commerciali con America del Sud, India, e Africa
assicurarono ricchezze a una nuova classe di
armatori-marinai, che aprirono la rotta di capo Horn verso
le colonie spagnole del Perù e del Cile (1698). Arriviamo
all’albergo di Saint Malo nel primo pomeriggio e constatiamo
che il parcheggio è uno dei più problematici per i
motociclisti; la ghiaia. Dieci cm. di ghiaia e problemi di
appoggio. Ci aiutiamo tra di noi, e riusciamo in qualche
modo a far stare i veicoli in equilibrio. Decidiamo quindi
di non più spostare i nostri mezzi fino alla nostra
partenza, che sarà per il giorno successivo. Pomeriggio
libero, anche perchè c’è la partita e alcuni la vogliono
vedere. Un gruppo decide di andare a visitare la città e
l’altro fare un riposino davanti alla TV. Ritrovo per tutti
presso le mura di Saint Malo per andare a cena. Menu:
Ostriche. Ma non per tutti! Daniela ed io preferiamo un bel
pezzo di carne alla griglia con contorno di patate; almeno
siamo sicure che niente si muove nel nostro stomaco.
Divertiti alla grande; mangiato altrettanto bene, e a fine
serata alcuni di noi; per pigrizia o stanchezza, decidono di
ritornare in albergo in Taxi. Aspettiamo per correttezza gli
altri che sportivamente sono ritornati a piedi e decidiamo
l’orario di partenza per l’indomani.
Venerdì 25 giugno
Il bel tempo ci accompagna anche oggi. Il viaggio continua
verso Cancale, il quale sarà il luogo destinato al nostro
“spuntino di mezzogiorno”. Cancale, è un piccolo porto dal
quale si vede la Baie du Mont-Saint-Michel, è dedicato alla
coltivazione delle ostriche. Apprezzate sin dai tempi
romani, le ostriche di Cancale, devono il loro speciale
profumo e sapore alle maree che le spazzano ogni giorno.
Lungo la scogliera, si possono vedere i banchi di
coltivazione. Ebbene sì; ci siamo fermati per assaporare le
ostriche tanto discusse di Cancale. Direttamente dalla
fonte! Alcuni di noi aspettavano questo momento da tempo. Ed
eccoli accontentati! Ne hanno mangiato in abbondanza. Per
fortuna non hanno avuto nessun problema di stomaco. Tutto è
andato liscio come l’olio. La nostra gita continua in
direzione di Mont-Saint-Michel. Mont-Saint-Michel, è
circondato dal mare ed è una delle più incantevoli vedute di
tutta la Francia. E’ situato in posizione strategica al
confine tra la Bretagna e la Normandia. Da umile oratorio
dell’8° secolo si è trasformato in monastero benedettino,
che raggiunse il massimo del suo fulgore tra il 12° e il 13°
secolo. I pellegrini, chiamati “miquelots”giungevano qui da
molto lontano per onorare il culto di San Michele. Nel
Medioevo l’abbazia divenne un rinomato centro di studi e
dopo la Rivoluzione fu adibita a prigione. Oggi è visitato
da almeno un milione di persone all’anno. Nella Baie du
Mont-Saint-Michel, le forti maree agiscono come difesa
naturale; si alzano e si abbassano secondo le fasi lunari e
in primavera possono raggiungere la velocità di 10 km/h.
Questa sera, potremo assistere a questo fenomeno. La punta
massima è alle ore 19.27 con un’altezza dell’acqua di 12.15
mt. ma per poterlo seguire, dovremo presenziare almeno 2h/2h
30 prima. I nostri mezzi, ancora una volta; sono dispensati
dal portarci a “zonzo”. Alle 1630 chiamiamo un taxi che ci
trasporti dall’albergo all’abbazia. Incredibile; da un
momento all’altro vedi la marea arrivare da lontano e
sommergere tutta la sabbia che circonda l’abbazia. Alcuni
giorni del mese viene addirittura sommerso anche tutto il
parcheggio che si trova all’entrata; quindi per sicurezza,
le vetture vengono spostate. Oggi la marea non è molto alta
e quindi non sommerge il parcheggio. Verso le 1930, ci
troviamo tutti al ristorante. Assaggiamo la specialità del
posto; agnello al forno. Gli agnelli di questa zona, brucano
erba salata che si trova nelle vicinanze dell’abbazia. Se
vengono cucinati, la loro carne ha già assorbito
automaticamente e a sufficienza,il sale dall’erba ingerita e
quindi non necessita più alcun apporto supplementare di sale.
Una bontà! Serata trascorsa nel migliore dei modi e sempre
in ottima compagnia. Verso le 22, mentre aspettiamo il
nostro Taxi che ci riporta in all’albergo; il sole piano
piano scompare completamente lasciando il colore rosso del
tramonto dietro all’abbazia. Nel frattempo, tutte le luci
posizionate tutt’intorno ad essa, si accendono e la
illuminano in tutto il suo splendore. Un tocco fiabesco la
inonda. Luci posizionate in tutte le direzioni, per
immortalare questo grande capolavoro.
Sabato 26 giugno
Giornata di nuovo bella e calda. Purtroppo alcuni problemi
tecnici ci fanno ritardare la partenza. Ne approfitto per
comperare del Calvados; che mi servirà, per dare un tocco
magico ai miei dolci caserecci. Un improvviso cambiamento
d’itinerario mi viene proposto da un paio di bikers. La cosa
viene discussa con tutti, ed accettata con tanto interesse.
Tutti in sella, verso una destinazione che è stata a suo
tempo, un’evento di grande importanza storica; il famoso
sbarco in Normandia del 6 giugno 1944. Decidiamo di recarci
d’apprima a Sainte- Mère-Eglise. Sainte-Mère -Eglise fu il
punto in cui iniziò il vero e proprio sbarco. Nella notte
del 6 giugno 1944, la 82° e la 101° divisione paracadutisti
americani si lanciarono nei cieli di Sainte-Mère-Eglise e la
cittadina fu una tra le prime ad essere liberata dai
tedeschi. Alle 5 di mattina del 6 giugno oltre cento
paracadutisti americani misero piede su questa città ma uno
sfortunato, Jonh Steele; per cause di visibilità e per
troppo vento; rimase appeso ad una guglia della chiesetta
del paese e fingendosi morto, aspettò finchè non fu
liberato. Ora a ricordare questo evento c'e' un paracadute e
un manichino penzolante. Altro posto importante è la
spiaggia chiamata Utah Beach con diversi monumenti e un
piccolo museo che ricordano le vittime di questa guerra. Ci
dirigiamo al vicino cimitero americano di Colleville-sur-Mer;
che ha un'estensione di circa 70 ettari che si trova a
strapiombo sulla spiaggia di Omaha Beach. Giunti sul posto,
ci avviamo piano piano verso l’entrata principale del
Memorial. Notiamo subito che tutto è molto curato. Dal
taglio dell’erba, agli alberi ben potati, ai viali puliti, i
quali ci permettono di raggiugere la soglia del giardino dei
dispersi. Entriamo e notiamo che sulle pareti del giardino
sono scolpiti tutti i nomi dei soldati dispersi, o mai
identificati. Il mio pensiero più grande è rivolto ai
famigliari di tutte queste vittime, che purtroppo non hanno
mai potuto avere notizie del proprio caro. Oltre a questo
giardino, si apre ai nostri occhi l’immensa distesa delle
9387 croci bianche, una visione al quanto commovente. Quel
silenzio dopo la tempesta, che ti invita alla meditazione e
al loro ricordo. Improvvisamente viene suonato l'inno
americano e tutti o quasi, rimangono in silenzio per un
minuto. Lo scenario diventa ancora più suggestivo ed
emozionante. Ma dobbiamo ripartire, perchè abbiamo ancora
tanti km da percorrere prima di arrivare in albergo.
Domenica 27 giugno
Tempo fantastico anche oggi. Neanche una nuvola! Non si
poteva avere di meglio. Questa mattina ritroviamo purtroppo
ancora i problemi tecnici di ieri e dobbiamo formare due
gruppi. Il primo andrà direttamente in albergo, il secondo
seguirà il programma della giornata. Oggi daremo un piccolo
sguardo al castello di Sully-sur-Loire. Il castello di
Sully-sur-Loire, è un castello rinascimentale situato sulla
riva sinistra della Loira, nella città omonima. E’
circondato da fossati, alimentati dalla Sange, piccolo
affluente della Loira. Purtroppo, per mancanza di tempo non
è stato visitato. Decidiamo quindi di proseguire il nostro
viaggio e andare direttamente in albergo per raggiungere gli
altri. Alle otto, tutti riuniti per una bella cenetta e per
festeggiare alla grande, la buona riuscita del nostro
viaggio.
Lunedì 28 giugno
Giorno di rimpatrio. Il tempo ci è ancora amico e la fortuna
ci assiste anche oggi per poter finire il nostro viaggio in
bellezza. Dieci giorni trascorsi in bella compagnia e con il
tempo che è stato dalla nostra parte. Ora dobbiamo pensare
al ritorno. In questa occasione di tempo splendido,
decidiamo per la via del Grimsel e la Nufenen. Pausa pranzo
sul passo del Grimsel con un mega panino, foto panoramica
sul passo della Nufenen e una pausetta d’aria pura a
Bedretto; con musica rurale di sottofondo. Saluti di rito
obbligatori e un arrivederci al prossimo viaggio. Km
percorsi 3700.
Pina/CH
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