19-28 giugno 2010 - Viaggio in Bretagna

 

By Pina/Ch

Sabato 19 giugno
Dopo tanta attesa, è giunto il momento della partenza. Moto e scooter scalpitanti, partecipanti pronti con armi e bagagli puntuali all’appello e la 600 di Daniela, in prima linea. Si prospetta una giornata molto uggiosa; ma per il momento le bizze del cielo, non ostacolano la nostra partenza. Primo appuntamento ad Airolo; sulla strada del San Gottardo. Ad aspettarci, troviamo mia mamma e mia sorella; la quale ci farà da supporto amministrativo per tutto il viaggio. Occasione vuole; per indossare vestiti contro l’acqua ed il freddo che inizia a farsi sentire più pizzicante. Dopo baci ed abbracci, riprendiamo il nostro viaggio. A Lucerna dobbiamo fermarci per il maltempo; un diluvio ci costringe ad una pausa prolungata. Con pazienza attendiamo un piccolo miglioramento tanto da lasciarci proseguire. I km sono ancora tanti, ma la cosa più importante è la buona compagnia l’amicizia e l’allegria, un mix per sostenerci tutti. Dopo aver sconfitto le impervie del tempo, macinato km e km, arriviamo in albergo stanchi ma soddisfatti.
 

  


Domenica 20 giugno
Giornata all’insegna di un tempo migliore. Per fortuna non piove e il cielo ci offre alcune schiarite. Dopo una colazione alla francese si parte verso la grande avventura. Oggi, andiamo a visitare il castello di Chenonceau, chiamato anche castello delle dame; perché lo volle Caterina Briçonnet, lo abitò la bellissima Diana di Poitiers, conobbe i fasti di Caterina De Medici e il lutto inconsolabile di Luisa di Lorena, vedova di Enrico terzo. Il castello è costruito sulle acque tranquille del fiume Cher. Lasciamo i nostri mezzi al parcheggio pubblico, e ci incamminiamo attraverso un lungo viale alberato, per raggiungere l’entrata del castello. Sulla destra e sulla sinistra possiamo scorgere i giardini maestosi, dedicati alle dame di un tempo. Visitiamo il castello, e le sue bellezze. Cerchiamo d’immaginare come sarebbe stata la vita di quel tempo, tra feste e incontri a lume di candela; le cavalcate nel grande parco, e la raccolta dei bellissimi fiori dei giardini circostanti. Dopo aver scattato qualche foto decidiamo di rimetterci in viaggio per recarci in albergo.

 


Lunedì 21 giugno
Oggi, andremo ad Amboise per visitare l’ultima dimora di Leonardo Da Vinci il quale; sotto la protezione di Francesco primo, trascorse gli ultimi anni della sua vita nel Clos Lucé. All’interno di questa abitazione, e più precisamente nelle stanze; sono esposti alcuni modelli in miniatura delle invenzioni ideate da lui, alcune opere, e i suoi manoscritti. Finita la visita, si riparte verso Rochecorbon, Angers, Nantes. Durante il nostro percorso, avremo modo di attraversare il fiume Loire transitando sul ponte stradale di Saint Nazaire-Brévin, lungo 3356 mt. il quale domina da un’altezza di 61 mt.Vista stupenda, anche perchè il tempo si è messo al bello e al caldo. Attraversiamo questa meraviglia per recarci verso la costa bretone.
 


Martedì 22 giugno
Giornata soleggiata come quella di ieri. Colazione con calma ed io do’ ancora una sbirciatina alla cartina e al programma. Tutti pronti, e colazionati, si parte per la visita dei monumenti megalitici di Carnac, i quali sono situati alla sua periferia nord. Questi monumenti erano tutti presumibilmente usati come luoghi di sepoltura. Arrivati sul posto, possiamo scorgere su un grande prato e fino all’infinito; queste grandissime pietre verticali. Dopo tanta cultura; ci spostiamo a Benodet per visitare una fabbrica di dolcetti del luogo. Entriamo nella fabbrica e la guida ci spiega che per motivi d’igiene, il reparto per la preparazione e la lavorazione dei diversi impasti, è separato dai visitatori, con una grande vetrata. Questa visita guidata dura 20 minuti e per tutto il tempo il buon odore di questi impasti cotti al forno, le torte, i biscotti e le crêpes bretoni cotte direttamente davanti ai nostri occhi; ci hanno in parte saziato. Finita la visita, abbiamo acquistato un po’ di queste meraviglie culinarie. A dire la verità, ho riempito la vettura di Daniela con i miei dolcetti. Cara grazia che c’era Daniela! Vedete a cosa serve una vettura al seguito?!! Portare a casa il ben di Dio! Altre meraviglie ma non culinarie ci aspettano in questa giornata torrida. Ci mettiamo di nuovo in viaggio e ci rechiamo a Pointe du Raz e a Beuzec-Cap-Sizun, i quali si trovano sull’Oceano Atlantico. Due mete a dir poco stupende. Un panorama mozzafiato. Che dire?? Fantastico!
 


Mercoledì 23 giugno
Altra giornata bella e calda. Da programma dobbiamo recarci a Brest, ma abbiamo optato di passare oltre. La città che visitiamo, è Morlax. Un tempo era uno dei più grandi porti sulla Manica. Sin dall’antichità armatori, corsari e mercanti sfruttarono appieno la posizione geografica favorevole della città. Trasportavano con grandi navi, lino, sale, vino dei vigneti del Bordeaux. Oggi le barche da diporto sono le uniche imbarcazioni ormeggiate nel porto; che, con la chiusura della fabbrica di lavorazione del tabacco, non ospita più le barche un tempo riservate a quell’industria. Maciniamo ancora alcuni km, per raggiungere la costa della Manica e per proseguire sul Golfo di Saint Malo. Anche questa costa molto bella.
 

 
 

Giovedì 24 giugno
Previsioni del tempo: bello e caldo forse anche troppo! Il nostro viaggio prosegue per Cap Fréhel. Cap Fréhel è un promontorio formato da scogliere grigie di scisto e arenaria con venature di porfido rosso, che si innalzano fino a 70 m sul mare. La strada passa attraverso brughiere e foreste di pini. Parcheggiamo i nostri mezzi e decidiamo di arrivare a piedi fino alla punta della costa. Che panorama ragazzi!!! Siamo rimasti a bocca aperta nel guardare verso quell’orizzonte che non finisce mai. Ma la giornata non è ancora finita! Visitiamo la roccaforte a picco sul mare chiamata Fort la Latte. Forse risale al 937 la prima roccaforte a picco sul mare, voluta per proteggere la costa dai pirati normanni. Il scenografico forte è trecentesco, protetto da alte mura in arenaria rosa e da due precipizi scavalcati da un ponte levatoio. Il suo panorama si estende sulla costa di Smeraldo e sul Cap Fréhel. Altra bella smorfia di pesce lesso! Visitiamo anche il fortino. Bello e particolare. Saliamo fino alla torre dove troviamo anche la bandiera della Bretagna che danza nel vento. Un gruppo di gabbiani che volano felici nel cielo limpido di una giornata da non dimenticare. Tutti in sella, si riparte. Andiamo a visitare Saint Malo. Intorno al 6° secolo gli abitanti di “Aleth”, antica prefettura gallo-romana, cominciarono a rifugiarsi nella vicina isola disabitata per sfuggire alle incursioni normanne, L’insediamento crebbe a tal punto che nel 12° divenne sede vescovile; nello stesso secolo furono innalzate le prime strutture difensive che assicurarono lo sviluppo della città e del suo porto. E fu certo quest’ultimo, a segnare la storia di Saint-Malo, che nel “500” partecipa alla scoperta del Nuovo Mondo; nei sec. 17° e 18° gli scambi commerciali con America del Sud, India, e Africa assicurarono ricchezze a una nuova classe di armatori-marinai, che aprirono la rotta di capo Horn verso le colonie spagnole del Perù e del Cile (1698). Arriviamo all’albergo di Saint Malo nel primo pomeriggio e constatiamo che il parcheggio è uno dei più problematici per i motociclisti; la ghiaia. Dieci cm. di ghiaia e problemi di appoggio. Ci aiutiamo tra di noi, e riusciamo in qualche modo a far stare i veicoli in equilibrio. Decidiamo quindi di non più spostare i nostri mezzi fino alla nostra partenza, che sarà per il giorno successivo. Pomeriggio libero, anche perchè c’è la partita e alcuni la vogliono vedere. Un gruppo decide di andare a visitare la città e l’altro fare un riposino davanti alla TV. Ritrovo per tutti presso le mura di Saint Malo per andare a cena. Menu: Ostriche. Ma non per tutti! Daniela ed io preferiamo un bel pezzo di carne alla griglia con contorno di patate; almeno siamo sicure che niente si muove nel nostro stomaco. Divertiti alla grande; mangiato altrettanto bene, e a fine serata alcuni di noi; per pigrizia o stanchezza, decidono di ritornare in albergo in Taxi. Aspettiamo per correttezza gli altri che sportivamente sono ritornati a piedi e decidiamo l’orario di partenza per l’indomani.
 


Venerdì 25 giugno
Il bel tempo ci accompagna anche oggi. Il viaggio continua verso Cancale, il quale sarà il luogo destinato al nostro “spuntino di mezzogiorno”. Cancale, è un piccolo porto dal quale si vede la Baie du Mont-Saint-Michel, è dedicato alla coltivazione delle ostriche. Apprezzate sin dai tempi romani, le ostriche di Cancale, devono il loro speciale profumo e sapore alle maree che le spazzano ogni giorno. Lungo la scogliera, si possono vedere i banchi di coltivazione. Ebbene sì; ci siamo fermati per assaporare le ostriche tanto discusse di Cancale. Direttamente dalla fonte! Alcuni di noi aspettavano questo momento da tempo. Ed eccoli accontentati! Ne hanno mangiato in abbondanza. Per fortuna non hanno avuto nessun problema di stomaco. Tutto è andato liscio come l’olio. La nostra gita continua in direzione di Mont-Saint-Michel. Mont-Saint-Michel, è circondato dal mare ed è una delle più incantevoli vedute di tutta la Francia. E’ situato in posizione strategica al confine tra la Bretagna e la Normandia. Da umile oratorio dell’8° secolo si è trasformato in monastero benedettino, che raggiunse il massimo del suo fulgore tra il 12° e il 13° secolo. I pellegrini, chiamati “miquelots”giungevano qui da molto lontano per onorare il culto di San Michele. Nel Medioevo l’abbazia divenne un rinomato centro di studi e dopo la Rivoluzione fu adibita a prigione. Oggi è visitato da almeno un milione di persone all’anno. Nella Baie du Mont-Saint-Michel, le forti maree agiscono come difesa naturale; si alzano e si abbassano secondo le fasi lunari e in primavera possono raggiungere la velocità di 10 km/h. Questa sera, potremo assistere a questo fenomeno. La punta massima è alle ore 19.27 con un’altezza dell’acqua di 12.15 mt. ma per poterlo seguire, dovremo presenziare almeno 2h/2h 30 prima. I nostri mezzi, ancora una volta; sono dispensati dal portarci a “zonzo”. Alle 1630 chiamiamo un taxi che ci trasporti dall’albergo all’abbazia. Incredibile; da un momento all’altro vedi la marea arrivare da lontano e sommergere tutta la sabbia che circonda l’abbazia. Alcuni giorni del mese viene addirittura sommerso anche tutto il parcheggio che si trova all’entrata; quindi per sicurezza, le vetture vengono spostate. Oggi la marea non è molto alta e quindi non sommerge il parcheggio. Verso le 1930, ci troviamo tutti al ristorante. Assaggiamo la specialità del posto; agnello al forno. Gli agnelli di questa zona, brucano erba salata che si trova nelle vicinanze dell’abbazia. Se vengono cucinati, la loro carne ha già assorbito automaticamente e a sufficienza,il sale dall’erba ingerita e quindi non necessita più alcun apporto supplementare di sale. Una bontà! Serata trascorsa nel migliore dei modi e sempre in ottima compagnia. Verso le 22, mentre aspettiamo il nostro Taxi che ci riporta in all’albergo; il sole piano piano scompare completamente lasciando il colore rosso del tramonto dietro all’abbazia. Nel frattempo, tutte le luci posizionate tutt’intorno ad essa, si accendono e la illuminano in tutto il suo splendore. Un tocco fiabesco la inonda. Luci posizionate in tutte le direzioni, per immortalare questo grande capolavoro.
 

 


Sabato 26 giugno
Giornata di nuovo bella e calda. Purtroppo alcuni problemi tecnici ci fanno ritardare la partenza. Ne approfitto per comperare del Calvados; che mi servirà, per dare un tocco magico ai miei dolci caserecci. Un improvviso cambiamento d’itinerario mi viene proposto da un paio di bikers. La cosa viene discussa con tutti, ed accettata con tanto interesse. Tutti in sella, verso una destinazione che è stata a suo tempo, un’evento di grande importanza storica; il famoso sbarco in Normandia del 6 giugno 1944. Decidiamo di recarci d’apprima a Sainte- Mère-Eglise. Sainte-Mère -Eglise fu il punto in cui iniziò il vero e proprio sbarco. Nella notte del 6 giugno 1944, la 82° e la 101° divisione paracadutisti americani si lanciarono nei cieli di Sainte-Mère-Eglise e la cittadina fu una tra le prime ad essere liberata dai tedeschi. Alle 5 di mattina del 6 giugno oltre cento paracadutisti americani misero piede su questa città ma uno sfortunato, Jonh Steele; per cause di visibilità e per troppo vento; rimase appeso ad una guglia della chiesetta del paese e fingendosi morto, aspettò finchè non fu liberato. Ora a ricordare questo evento c'e' un paracadute e un manichino penzolante. Altro posto importante è la spiaggia chiamata Utah Beach con diversi monumenti e un piccolo museo che ricordano le vittime di questa guerra. Ci dirigiamo al vicino cimitero americano di Colleville-sur-Mer; che ha un'estensione di circa 70 ettari che si trova a strapiombo sulla spiaggia di Omaha Beach. Giunti sul posto, ci avviamo piano piano verso l’entrata principale del Memorial. Notiamo subito che tutto è molto curato. Dal taglio dell’erba, agli alberi ben potati, ai viali puliti, i quali ci permettono di raggiugere la soglia del giardino dei dispersi. Entriamo e notiamo che sulle pareti del giardino sono scolpiti tutti i nomi dei soldati dispersi, o mai identificati. Il mio pensiero più grande è rivolto ai famigliari di tutte queste vittime, che purtroppo non hanno mai potuto avere notizie del proprio caro. Oltre a questo giardino, si apre ai nostri occhi l’immensa distesa delle 9387 croci bianche, una visione al quanto commovente. Quel silenzio dopo la tempesta, che ti invita alla meditazione e al loro ricordo. Improvvisamente viene suonato l'inno americano e tutti o quasi, rimangono in silenzio per un minuto. Lo scenario diventa ancora più suggestivo ed emozionante. Ma dobbiamo ripartire, perchè abbiamo ancora tanti km da percorrere prima di arrivare in albergo.
 


Domenica 27 giugno
Tempo fantastico anche oggi. Neanche una nuvola! Non si poteva avere di meglio. Questa mattina ritroviamo purtroppo ancora i problemi tecnici di ieri e dobbiamo formare due gruppi. Il primo andrà direttamente in albergo, il secondo seguirà il programma della giornata. Oggi daremo un piccolo sguardo al castello di Sully-sur-Loire. Il castello di Sully-sur-Loire, è un castello rinascimentale situato sulla riva sinistra della Loira, nella città omonima. E’ circondato da fossati, alimentati dalla Sange, piccolo affluente della Loira. Purtroppo, per mancanza di tempo non è stato visitato. Decidiamo quindi di proseguire il nostro viaggio e andare direttamente in albergo per raggiungere gli altri. Alle otto, tutti riuniti per una bella cenetta e per festeggiare alla grande, la buona riuscita del nostro viaggio.
 

 


Lunedì 28 giugno
Giorno di rimpatrio. Il tempo ci è ancora amico e la fortuna ci assiste anche oggi per poter finire il nostro viaggio in bellezza. Dieci giorni trascorsi in bella compagnia e con il tempo che è stato dalla nostra parte. Ora dobbiamo pensare al ritorno. In questa occasione di tempo splendido, decidiamo per la via del Grimsel e la Nufenen. Pausa pranzo sul passo del Grimsel con un mega panino, foto panoramica sul passo della Nufenen e una pausetta d’aria pura a Bedretto; con musica rurale di sottofondo. Saluti di rito obbligatori e un arrivederci al prossimo viaggio. Km percorsi 3700.
 

 


Pina/CH