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8 Settembre 2013

 

 


Eccoci rientrati tutti dalle vacanze e la prima uscita tocca già le papille gustative!

Certo che SADV non poteva mancare a un avvenimento tanto stuzzicante quanto il festival del prosciutto di Parma.
Farsi scappare l’occasione di conoscere una bella realtà produttiva, scoprendo così i segreti di come si realizza un vero "Signor Prosciutto"?
Anche se le previsioni meteo non promettevano niente di buono, ci troviamo al casello di Melegnano con Ivan&Federica, Chicco&Sabrina, Virgilio&Nicole, Paolo&Fina, Giovanni&Rosy, Ale&Mary e partiamo per Fiorenzuola, dove troviamo ad attenderci Dario&Silvia, Antonio&Marina e Carlo.

Non potendoci prolungare troppo in racconti in quella postazione decidiamo di andare a fare la solita prima colazione raccontandoci le avventure delle vacanze.
Finalmente si riparte con una nuvoletta che ci segue e comincia a perdere fino a doverci fermare per indossare l’abbigliamento antiacqua.
Attraversiamo un paesaggio collinare (forse anche più affascinante con le nuvole minacciose alternate a raggi di sole) e intravediamo borghi, castelli e pieve che meriterebbe senz’altro un’altra visita.
Fortunatamente la pioggia ci da tregua e procedendo tra pianure e colline del parmense arriviamo a Langhirano terra principe del celebre prosciutto di Parma ove ci fermiamo per la pausa pranzo.
Qui è tutto in festa, tante bancarelle per la gioia delle zavorrine.
Ma l’occhio cade subito su chi sta affettando un prosciutto a mano. Senza pensarci due volte decidiamo di fermarci subito per appagare il nostro palato rimandando il giro tra le bancarelle a pancia piena.
Purtroppo la nuvoletta si riapre e ci perseguita ma arrivati al prosciuttificio la Rosa Dell’Angelo a Traversatolo spunta il sole.
Il prosciuttificio La Rosa dell’Angelo è un’azienda tradizionale che da gran rilievo alla scelta delle cosce che sono lavorate manualmente massaggiandole con sale per poi passare nelle celle di stagionatura; prima in una cella umida infine in una fredda per riposare e asciugarsi lentamente. Le cosce, che ormai hanno fatto un bel calo di peso, passano nelle stanze di stagionatura ove sono presenti delle finestre che fanno entrare l’aria del mare che arriva attraversando l’appennino e porta con sé tutti i profumi dei boschi. In cantina si completa la stagionatura. Qui si eseguono i vari controlli per ottenere il marchio e il sigillo del Prosciutto di Parma DOP. Allo stesso modo si lavorano le cosce del maiale nero che danno un prosciutto molto pregiato più intenso e profumato nel gusto rispetto al prosciutto di Parma.
Veniamo quindi accompagnati alla fattoria di Rivalta ove il maiale nero è allevato allo stato brado, libero di pascolare nei boschi, mangiare erba bacche e ghiande e quant’altro trova, crogiolarsi al sole o farsi delle belle docce. Rimaniamo stupiti da quanto spazio hanno a disposizione. Inizialmente erano tutti imboscati ma sentendo il nostro arrivo pian piano uno per volta si fanno vedere e apprezzano l’erba che gli offriamo noi. Apprendiamo che il maiale è molto intelligente e riconosce la voce delle persone.
Ritorniamo a Traversatolo qui salutiamo il nostro accompagnatore ed entriamo al prosciutto Bar dove ognuno fa rifornimento di prosciutto di Parma, strolghino e vinello da gustare in tranquillità a casa.
Qui finisce la nostra gita, abbiamo tanti km da macinare per tornare a casa.
Tutti soddisfatti per la bella giornata passata in allegra compagnia ci salutiamo per rivederci alla prossima avventura.
 

Anna
 

 

 

 

 

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