Eccoci rientrati tutti dalle
vacanze e la prima uscita tocca già le papille gustative!
Certo che SADV non poteva mancare a un avvenimento tanto
stuzzicante quanto il festival del prosciutto di Parma.
Farsi scappare l’occasione di conoscere una bella realtà
produttiva, scoprendo così i segreti di come si realizza un vero
"Signor Prosciutto"?
Anche se le previsioni meteo non promettevano niente di buono,
ci troviamo al casello di Melegnano con Ivan&Federica,
Chicco&Sabrina, Virgilio&Nicole, Paolo&Fina, Giovanni&Rosy, Ale&Mary
e partiamo per Fiorenzuola, dove troviamo ad attenderci
Dario&Silvia, Antonio&Marina e Carlo.
Non potendoci
prolungare troppo in racconti in quella postazione decidiamo di
andare a fare la solita prima colazione raccontandoci le
avventure delle vacanze.
Finalmente si riparte con una nuvoletta che ci segue e comincia
a perdere fino a doverci fermare per indossare l’abbigliamento
antiacqua.
Attraversiamo un paesaggio collinare (forse anche più
affascinante con le nuvole minacciose alternate a raggi di sole)
e intravediamo borghi, castelli e pieve che meriterebbe
senz’altro un’altra visita.
Fortunatamente la pioggia ci da tregua e procedendo tra pianure
e colline del parmense arriviamo a Langhirano terra principe del
celebre prosciutto di Parma ove ci fermiamo per la pausa pranzo.
Qui è tutto in festa, tante bancarelle per la gioia delle
zavorrine.
Ma l’occhio cade subito su chi sta affettando un prosciutto a
mano. Senza pensarci due volte decidiamo di fermarci subito per
appagare il nostro palato rimandando il giro tra le bancarelle a
pancia piena.
Purtroppo la nuvoletta si riapre e ci perseguita ma arrivati al
prosciuttificio la Rosa Dell’Angelo a Traversatolo spunta il
sole.
Il prosciuttificio La Rosa dell’Angelo è un’azienda tradizionale
che da gran rilievo alla scelta delle cosce che sono lavorate
manualmente massaggiandole con sale per poi passare nelle celle
di stagionatura; prima in una cella umida infine in una fredda
per riposare e asciugarsi lentamente. Le cosce, che ormai hanno
fatto un bel calo di peso, passano nelle stanze di stagionatura
ove sono presenti delle finestre che fanno entrare l’aria del
mare che arriva attraversando l’appennino e porta con sé tutti i
profumi dei boschi. In cantina si completa la stagionatura. Qui
si eseguono i vari controlli per ottenere il marchio e il
sigillo del Prosciutto di Parma DOP. Allo stesso modo si
lavorano le cosce del maiale nero che danno un prosciutto molto
pregiato più intenso e profumato nel gusto rispetto al
prosciutto di Parma.
Veniamo quindi accompagnati alla fattoria di Rivalta ove il
maiale nero è allevato allo stato brado, libero di pascolare nei
boschi, mangiare erba bacche e ghiande e quant’altro trova,
crogiolarsi al sole o farsi delle belle docce. Rimaniamo stupiti
da quanto spazio hanno a disposizione. Inizialmente erano tutti
imboscati ma sentendo il nostro arrivo pian piano uno per volta
si fanno vedere e apprezzano l’erba che gli offriamo noi.
Apprendiamo che il maiale è molto intelligente e riconosce la
voce delle persone.
Ritorniamo a Traversatolo qui salutiamo il nostro accompagnatore
ed entriamo al prosciutto Bar dove ognuno fa rifornimento di
prosciutto di Parma, strolghino e vinello da gustare in
tranquillità a casa.
Qui finisce la nostra gita, abbiamo tanti km da macinare per
tornare a casa.
Tutti soddisfatti per la bella giornata passata in allegra
compagnia ci salutiamo per rivederci alla prossima avventura.
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