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27 Marzo 2011

 

 

 


XXII MEMORIAL SPADINO
 

Resoconto in diretta by Federica


Ore 8.15 suona la sveglia.
Una volta tanto, anche se a malincuore, mi rigiro nel letto mentre Ivan si alza, si prepara e torna da me per un bacio. E’ arrivata l’ora.
Lo accompagno alla porta, gli consegno una rosa personalizzata Sadv fatta da me da donare a Spadino e lo saluto seguendolo con lo sguardo fino a quando scompare dietro la curva.
Buon viaggio e io mi rimetto sotto le coperte al calduccio.
Nel frattempo sul cellulare mia sorella mi tempesta di sms per pranzare insieme e al telefono mia mamma mi invita a pranzo.
Così, mi spiace scriverlo ma, mentre verso le ore 10.10 i ragazzi di Varese Ivan, Maurizio e Liliana fanno la prima sosta all’autogrill di Viverone ammirando dal belvedere, testuali parole, “un panorama che non si vede un tubo”, io invece mi vedo già davanti a un succulento pranzetto di mammà!
Ore 10.30 arrivano a Ivrea come da programma per riunire i partecipanti provenienti da diverse località: 7 mezzi, 9 persone e già me li vedo, Antonella sempre sorridente a fianco del suo Marco occhi blu, Mario “il lumacone” rientrato a giorni in possesso della sua Guzzi, Renato sempre in forma un po’ come una pianta sempre verde ad ogni stagione, Ivan un po’ perso senza la sua Federica, Il Bramba ricciolone come non mai, Il Dile “déjà vù” proprio l’anno scorso in questa occasione, Maury e Lili emozionati, lui per il mezzo nuovo (avrà pagato da bere?) lei per il particolare raduno a cui teneva molto partecipare.
Eccoli tutti pronti per dirigersi verso Arnad, pioviggina ed è l’occasione giusta per fare una sosta tattica da “Bertolin” e magari fare rifornimento di lardo, moccetta e altre delizie della Val D’Aosta.
Ore 11.46 tutti fuori dal salumificio: oggi Bertolin è affollato e i ragazzi sono costretti a scappare per l’arrivo di un pullman, un invasione vera e propria che non gli concede neanche di fare gli assaggini… peccato!
Scooter Adventure non si arrende mai quindi il gruppo riparte verso Verres e, vista l’ora 12.11, il ristorante Napoleon, sotto al castello di Monjovet, cade a fagiolo! Fortunatamente ad accompagnare il gruppo “c’è venticello e un pallido sole”.
Durante l’ora di pranzo non ho avuto più contatti per circa un’ora e trenta minuti per cui presumo che i nostri amici si siano trattati bene assaggiando specialità valdostane, polenta in primis.
Ore 13.30 tutti in sella, è l’ora di riprendere il viaggio verso il traforo del Monte Bianco, passano Aosta con 15,5°C , Morgex con 13°C“ e agganciata” la colonna di innumerevoli moto venute per il Memorial, i nostri inviati speciali cominciano la salita e, curva dopo curva, alle ore 15.17 arrivano al Traforo dove “il tempo regge, pioviggina solo e ci sono 9 gradi”.
Immagino la moltitudine di motociclisti italiani e no che, nonostante il brutto tempo, stanno partecipando alla manifestazione invadendo ogni piccolo spazio proprio all’ingresso della galleria dove, anni fa, si è consumata la tragedia.
Immagino anche l’emozione degli Sadvini che partecipano oggi per la prima volta a quest’evento e anche quella, sempre forte, degli altri che vi hanno già partecipato in passato.
Alla fine di tutti i discorsi tenuti dalle autorità, sotto la pioggia , i motociclisti donano un fiore a Spadino: Ivan dona la rosa su quello che rimane della moto di Pierlucio Tinazzi detto Spadino e anche Lili e Antonella donano dei fiori in memoria di questo eroe. Chi meglio delle donne può “sentire” dal profondo questo gesto?
E’ davvero un’emozione forte anche solo scrivere di questo incontro, figuriamoci essere lì presenti e poterlo vivere!
Ore 16.00, sempre con la pioggia alle spalle, scendono a valle diretti verso Arnad per ritentare di fare spesa al salumificio Bertolin. Ore 17.30. Sembra impossibile ma è una gara contro il tempo, c’è un altro pullman in arrivo. La voglia di portare a casa “qualcosa” da gustare è più forte e quindi tutti dentro.
Alle 19.00 sento Ivan per telefono, sono in sosta all’autogrill di Viverone per i saluti prima di dividersi. Inutile dire che piove ma la compagnia e l’esperienza sono state indimenticabili.
Ore 20.15, ecco Ivan sulla soglia della porta che guarda divertito mentre finisco di scrivere questo particolare resoconto scritto “in diretta” da chi è rimasto a casa ma con una certa voglia di vivere questa esperienza!
Colgo l’occasione per ringraziare coloro che con sms e telefonate hanno permesso di redigere questo resoconto.

Federica
 

 

Resoconto in differita by Ivan

 

Suona la sveglia, mi alzo a guardare il cielo...è color grigio topo ma non piove, sono un po’ “rinco”, complice il cambio dell’ora legale.
Accendo il pc e do’ un occhio alle previsioni , non sono cambiate, nuvoloso al mattino, pioggia nel pomeriggio, così velocemente mi preparo, saluto Federica che con una faccia triste mi dice “allora proprio non mi ci porti?”. In effetti è la prima volta da quando è nato Scooter Adventure che esco da solo in moto, anche per me è una cosa un po’ anomala, ma preferisco lasciarla a casa visto che è ancora un poco bloccata con il collo e farle fare quasi 500 km con il casco in testa non è proprio il caso.
Giubbotto, casco, accendo il Burgman, guanti e viaaaa!
Subito dopo i primi cento metri, due spruzzi d’acqua, “iniziamo bene” penso, ma niente di male è una cosa passeggera, velocemente cerco di raggiungere Maurizio e Liliana che mi aspettano all’autogrill di Besnate, un saluto veloce senza scendere dallo scooter e partiamo.
Per Maurizio è la prima uscita con il ciccio nuovo e visto che abbiamo i minuti contati per arrivare all’appuntamento di Ivrea, gli chiedo se, se la sente di tenere un’andatura sostenuta, dal sorriso intuisco subito che è favorevole, così aumento la velocità e lui è dietro incollato alla mia targa.
Lì per lì rimango un po’ meravigliato, non ci sono abituato, di solito sopra a una certa velocità lo vedo negli specchietti che piano piano si allontana ed invece, ora è lui che spinge...
Sono le 10,00 e siamo già oltre Viverone, abbiamo guadagnato tempo e decidiamo di fare una sosta al primo autogrill e proprio sulla deviazione, una freccia indica “Belvedere” così, senza pensarci troppo, imbocco la strada a saliamo su per un po’ di curve arrivando ad un piazzale enorme circondato da piante e in lontananza, ma molto in lontananza, fra la vegetazione si intravede il lago, così delusi riscendiamo in autogrill.
Alle 10,30 arriviamo ad Ivrea e ad attenderci ci sono già Antonella e Marco, Il Dile e Sergio che è venuto a salutarci non potendo stare con noi durante la giornata. Inizia a piovere, così indossiamo le tutte antipioggia.
Poco dopo arrivano anche Renato, Il Mario ed Il Bramba, la comitiva è al completo, salutiamo Sergio e partiamo in direzione Quincinetto – Arnad, qui non piove, anzi il cielo sembra più chiaro.
Arrivati ad Arnad facciamo tappa a Bertolin, salumificio famoso per la produzione di lardo e salumi vari, ma aimè c’è un pullman di turisti, tentiamo di entrare anche noi ma lo spaccio è pieno, così ci rinunciamo e proseguiamo lungo la bella strada che attraversa la valle.
Proprio sotto il castello di Monjovet c’è un hotel ristorante che Renato già conosce, così si ferma, entra a chiedere se c’è posto, tutto ok, abbandoniamo i mezzi e ci infiliamo dentro a gustare una serie di primi e di secondi. Liliana rimane felicemente “colpita” dalla polenta e si concede un bis, un tris ecc...anche io non resisto, rinuncio a qualche portata di carne, ma alla polenta no!
Sono quasi le 13,30, il tempo corre e mancano ancora 50 km a Morgex, punto di partenza della manifestazione, così rapidamente chiediamo caffè (offerti da Maurizio) e conto, ci vestiamo e ripartiamo.
Arriviamo a Morgex, la lunga colonna di motocicli è in partenza e riusciamo a metterci in coda per il tragitto che ci porterà al traforo.
Senza zavorrina mi sono dovuto ingegnare a tenere con una mano la macchina fotografica per documentare il tutto, non è stato facile per essere la prima volta, ma devo dire che il risultato non è male, vedrete poi le foto ed il video.
Arrivati al traforo, una folla indescrivibile di motociclisti era già là ad attenderci e tutti piano ed ordinatamente cerchiamo posto per parcheggiare i mezzi. Nonostante sia la seconda volta che partecipo, l’emozione è forte, un brivido corre per tutto il corpo.
Due foto di rito con lo striscione e ci incamminiamo verso il palco dove ascoltiamo i discorsi in memoria di Spadino delle autorità presenti, inizia a gocciolare, proprio come lo scorso anno, ma nessuno si preoccupa e tutto procede come da programma.
Terminati i discorsi e donati i fiori, riprendiamo la strada per scendere a valle, l’idea è di fare sosta ad Aosta per una passeggiata nel centro, ma la pioggia ci insegue e non ci lascia tregua, così proseguiamo sperando di evitare l’acqua.
Ad Arnad, decidiamo di ritentare la visita al salumificio per qualche acquisto, giusto il tempo di entrare e dietro noi arrivano ben due pullman, incredibile, oggi non c’è verso di fare acquisti in pace.
Comunque riusciamo a prendere quello che ci serve e vista l’ora ed i cielo che non promette niente di buono, iniziamo a salutare Antonella e Marco che prendono un’altra strada, mentre noi arriviamo fino a Quincinetto dove, sotto la pioggia battente, ci infiliamo in autostrada fino all’autogrill di Viverone; rifornimento, caffè, saluti e tutti per le proprie destinazioni sotto la pioggia che ci accompagnerà fino a casa.
Sono le 20,10 quando apro il garage di casa, il parziale del contachilometri segna 485, un po’ stanco ma felice di aver trascorso una giornata particolare dove, ancora una volta, la passione per le due ruote ci unisce oltre i confini.
 

Ivan

 

 

 

 

 

Le Foto