Resoconto in diretta by
Federica
Ore 8.15 suona la sveglia.
Una volta tanto, anche se a malincuore, mi rigiro nel letto
mentre Ivan si alza, si prepara e torna da me per un bacio. E’
arrivata l’ora.
Lo accompagno alla porta, gli consegno una rosa personalizzata
Sadv fatta da me da donare a Spadino e lo saluto seguendolo con
lo sguardo fino a quando scompare dietro la curva.
Buon viaggio e io mi rimetto sotto le coperte al calduccio.
Nel frattempo sul cellulare mia sorella mi tempesta di sms per
pranzare insieme e al telefono mia mamma mi invita a pranzo.
Così, mi spiace scriverlo ma, mentre verso le ore 10.10 i
ragazzi di Varese Ivan, Maurizio e Liliana fanno la prima sosta
all’autogrill di Viverone ammirando dal belvedere, testuali
parole, “un panorama che non si vede un tubo”, io invece mi vedo
già davanti a un succulento pranzetto di mammà!
Ore 10.30 arrivano a Ivrea come da programma per riunire i
partecipanti provenienti da diverse località: 7 mezzi, 9 persone
e già me li vedo, Antonella sempre sorridente a fianco del suo
Marco occhi blu, Mario “il lumacone” rientrato a giorni in
possesso della sua Guzzi, Renato sempre in forma un po’ come una
pianta sempre verde ad ogni stagione, Ivan un po’ perso senza la
sua Federica, Il Bramba ricciolone come non mai, Il Dile “déjà
vù” proprio l’anno scorso in questa occasione, Maury e Lili
emozionati, lui per il mezzo nuovo (avrà pagato da bere?) lei
per il particolare raduno a cui teneva molto partecipare.
Eccoli tutti pronti per dirigersi verso Arnad, pioviggina ed è
l’occasione giusta per fare una sosta tattica da “Bertolin” e
magari fare rifornimento di lardo, moccetta e altre delizie
della Val D’Aosta.
Ore 11.46 tutti fuori dal salumificio: oggi Bertolin è affollato
e i ragazzi sono costretti a scappare per l’arrivo di un
pullman, un invasione vera e propria che non gli concede neanche
di fare gli assaggini… peccato!
Scooter Adventure non si arrende mai quindi il gruppo riparte
verso Verres e, vista l’ora 12.11, il ristorante Napoleon, sotto
al castello di Monjovet, cade a fagiolo! Fortunatamente ad
accompagnare il gruppo “c’è venticello e un pallido sole”.
Durante l’ora di pranzo non ho avuto più contatti per circa
un’ora e trenta minuti per cui presumo che i nostri amici si
siano trattati bene assaggiando specialità valdostane, polenta
in primis.
Ore 13.30 tutti in sella, è l’ora di riprendere il viaggio verso
il traforo del Monte Bianco, passano Aosta con 15,5°C , Morgex
con 13°C“ e agganciata” la colonna di innumerevoli moto venute
per il Memorial, i nostri inviati speciali cominciano la salita
e, curva dopo curva, alle ore 15.17 arrivano al Traforo dove “il
tempo regge, pioviggina solo e ci sono 9 gradi”.
Immagino la moltitudine di motociclisti italiani e no che,
nonostante il brutto tempo, stanno partecipando alla
manifestazione invadendo ogni piccolo spazio proprio
all’ingresso della galleria dove, anni fa, si è consumata la
tragedia.
Immagino anche l’emozione degli Sadvini che partecipano oggi per
la prima volta a quest’evento e anche quella, sempre forte,
degli altri che vi hanno già partecipato in passato.
Alla fine di tutti i discorsi tenuti dalle autorità, sotto la
pioggia , i motociclisti donano un fiore a Spadino: Ivan dona la
rosa su quello che rimane della moto di Pierlucio Tinazzi detto
Spadino e anche Lili e Antonella donano dei fiori in memoria di
questo eroe. Chi meglio delle donne può “sentire” dal profondo
questo gesto?
E’ davvero un’emozione forte anche solo scrivere di questo
incontro, figuriamoci essere lì presenti e poterlo vivere!
Ore 16.00, sempre con la pioggia alle spalle, scendono a valle
diretti verso Arnad per ritentare di fare spesa al salumificio
Bertolin. Ore 17.30. Sembra impossibile ma è una gara contro il
tempo, c’è un altro pullman in arrivo. La voglia di portare a
casa “qualcosa” da gustare è più forte e quindi tutti dentro.
Alle 19.00 sento Ivan per telefono, sono in sosta all’autogrill
di Viverone per i saluti prima di dividersi. Inutile dire che
piove ma la compagnia e l’esperienza sono state indimenticabili.
Ore 20.15, ecco Ivan sulla soglia della porta che guarda
divertito mentre finisco di scrivere questo particolare
resoconto scritto “in diretta” da chi è rimasto a casa ma con
una certa voglia di vivere questa esperienza!
Colgo l’occasione per ringraziare coloro che con sms e
telefonate hanno permesso di redigere questo resoconto.
Federica
Resoconto in differita by
Ivan
Suona la sveglia, mi alzo a
guardare il cielo...è color grigio topo ma non piove, sono un
po’ “rinco”, complice il cambio dell’ora legale.
Accendo il pc e do’ un occhio alle previsioni , non sono
cambiate, nuvoloso al mattino, pioggia nel pomeriggio, così
velocemente mi preparo, saluto Federica che con una faccia
triste mi dice “allora proprio non mi ci porti?”. In effetti è
la prima volta da quando è nato Scooter Adventure che esco da
solo in moto, anche per me è una cosa un po’ anomala, ma
preferisco lasciarla a casa visto che è ancora un poco bloccata
con il collo e farle fare quasi 500 km con il casco in testa non
è proprio il caso.
Giubbotto, casco, accendo il Burgman, guanti e viaaaa!
Subito dopo i primi cento metri, due spruzzi d’acqua, “iniziamo
bene” penso, ma niente di male è una cosa passeggera,
velocemente cerco di raggiungere Maurizio e Liliana che mi
aspettano all’autogrill di Besnate, un saluto veloce senza
scendere dallo scooter e partiamo.
Per Maurizio è la prima uscita con il ciccio nuovo e visto che
abbiamo i minuti contati per arrivare all’appuntamento di Ivrea,
gli chiedo se, se la sente di tenere un’andatura sostenuta, dal
sorriso intuisco subito che è favorevole, così aumento la
velocità e lui è dietro incollato alla mia targa.
Lì per lì rimango un po’ meravigliato, non ci sono abituato, di
solito sopra a una certa velocità lo vedo negli specchietti che
piano piano si allontana ed invece, ora è lui che spinge...
Sono le 10,00 e siamo già oltre Viverone, abbiamo guadagnato
tempo e decidiamo di fare una sosta al primo autogrill e proprio
sulla deviazione, una freccia indica “Belvedere” così, senza
pensarci troppo, imbocco la strada a saliamo su per un po’ di
curve arrivando ad un piazzale enorme circondato da piante e in
lontananza, ma molto in lontananza, fra la vegetazione si
intravede il lago, così delusi riscendiamo in autogrill.
Alle 10,30 arriviamo ad Ivrea e ad attenderci ci sono già
Antonella e Marco, Il Dile e Sergio che è venuto a salutarci non
potendo stare con noi durante la giornata. Inizia a piovere,
così indossiamo le tutte antipioggia.
Poco dopo arrivano anche Renato, Il Mario ed Il Bramba, la
comitiva è al completo, salutiamo Sergio e partiamo in direzione
Quincinetto – Arnad, qui non piove, anzi il cielo sembra più
chiaro.
Arrivati ad Arnad facciamo tappa a Bertolin, salumificio famoso
per la produzione di lardo e salumi vari, ma aimè c’è un pullman
di turisti, tentiamo di entrare anche noi ma lo spaccio è pieno,
così ci rinunciamo e proseguiamo lungo la bella strada che
attraversa la valle.
Proprio sotto il castello di Monjovet c’è un hotel ristorante
che Renato già conosce, così si ferma, entra a chiedere se c’è
posto, tutto ok, abbandoniamo i mezzi e ci infiliamo dentro a
gustare una serie di primi e di secondi. Liliana rimane
felicemente “colpita” dalla polenta e si concede un bis, un tris
ecc...anche io non resisto, rinuncio a qualche portata di carne,
ma alla polenta no!
Sono quasi le 13,30, il tempo corre e mancano ancora 50 km a
Morgex, punto di partenza della manifestazione, così rapidamente
chiediamo caffè (offerti da Maurizio) e conto, ci vestiamo e
ripartiamo.
Arriviamo a Morgex, la lunga colonna di motocicli è in partenza
e riusciamo a metterci in coda per il tragitto che ci porterà al
traforo.
Senza zavorrina mi sono dovuto ingegnare a tenere con una mano
la macchina fotografica per documentare il tutto, non è stato
facile per essere la prima volta, ma devo dire che il risultato
non è male, vedrete poi le foto ed il video.
Arrivati al traforo, una folla indescrivibile di motociclisti
era già là ad attenderci e tutti piano ed ordinatamente
cerchiamo posto per parcheggiare i mezzi. Nonostante sia la
seconda volta che partecipo, l’emozione è forte, un brivido
corre per tutto il corpo.
Due foto di rito con lo striscione e ci incamminiamo verso il
palco dove ascoltiamo i discorsi in memoria di Spadino delle
autorità presenti, inizia a gocciolare, proprio come lo scorso
anno, ma nessuno si preoccupa e tutto procede come da programma.
Terminati i discorsi e donati i fiori, riprendiamo la strada per
scendere a valle, l’idea è di fare sosta ad Aosta per una
passeggiata nel centro, ma la pioggia ci insegue e non ci lascia
tregua, così proseguiamo sperando di evitare l’acqua.
Ad Arnad, decidiamo di ritentare la visita al salumificio per
qualche acquisto, giusto il tempo di entrare e dietro noi
arrivano ben due pullman, incredibile, oggi non c’è verso di
fare acquisti in pace.
Comunque riusciamo a prendere quello che ci serve e vista l’ora
ed i cielo che non promette niente di buono, iniziamo a salutare
Antonella e Marco che prendono un’altra strada, mentre noi
arriviamo fino a Quincinetto dove, sotto la pioggia battente, ci
infiliamo in autostrada fino all’autogrill di Viverone;
rifornimento, caffè, saluti e tutti per le proprie destinazioni
sotto la pioggia che ci accompagnerà fino a casa.
Sono le 20,10 quando apro il garage di casa, il parziale del
contachilometri segna 485, un po’ stanco ma felice di aver
trascorso una giornata particolare dove, ancora una volta, la
passione per le due ruote ci unisce oltre i confini.
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