2 giugno 2011 / 1° giorno
Il tempo corre e anche la
partenza, che sembrava tanto lontana, per il nostro viaggio in
Alsazia e Foresta Nera è arrivata, per fino sul forum tutti fanno il
conto alla rovescia così tutti i drivers si dedicano al check up
degli scooter/moto e le zavorrine pensano ai bagagli.
Giovedì 2 giugno ore 7.15 da Varese, precisamente dall’elefantino
blu che, come un miraggio, compare spesso in queste felici occasioni
(dalla gioia vedremmo anche un cammello ma l’autolavaggio dove siamo
soliti partire per i viaggi a nord ha scelto un elefantino blu!) il
gruppo di Varesini e Varesotti, Alex & Mary, Maurizio, Io & Ivan e
Dario & Silvia che, provenienti da Torino, hanno pernottato in zona
Varese, parte per incontrare il resto del gruppo all’area di sosta
dei Bellinzona famosa a noi Sadvini per la presenza di una mucca
rossa nel parcheggio.
Aimè quest’anno la mucca non c’è più, probabilmente qualcuno se la
sarà portata a casa in giardino pensando che, come per la gallina
dalle uova d’oro, anche questa particolare mucca nasconda qualche
qualità nascosta (magari il latte macchiato? O addirittura il caffè
espresso?).
Tutti sorridenti e in trepidazione per la vacanza allo zoo comunale, ops mi sono fatta trasportare da tutti
questi animali in
circolazione, ci mettiamo in sella per affrontare i 380 Km. che ci
condurranno a Strasburgo, nostra prima tappa.
Inutile dire che l’autostrada riserva un viaggio un po’ monotono ma,
grazie agli interfoni che ci permettono di chiacchierare con il
nostro partner, i Km e le ore di viaggio passano più velocemente.
Anche i 16°C che incontriamo poco prima del Traforo del
Gottardo
contribuiscono a tenerci svegli e vigili, fortunatamente la lunga
galleria (quasi 17Km) del traforo ci permette da subito di
riprenderci, successivamente di scaldarci e, man mano che
raggiungiamo il centro del tunnel, anche di surriscaldarci con i
suoi 34°C per poi ripetere gli stessi sbalzi di temperatura al
contrario fino all’uscita.
Avete mai notato l’effetto che crea l’illuminazione della galleria
sui nostri caschi?
Le gallerie italiane hanno per lo più delle luci poste all’apice del
tunnel che creano sul nostro casco una sorta di aureola così che
sembriamo tanti angioletti in colonna diretti verso nuovi orizzonti,
mentre nelle gallerie svizzere , dove l’illuminazione è “avanti”
(come gli orologi!) e viene collocata anche al bordo della
carreggiata, le luci riflesse sui nostri elmetti sembrano tante
mosche bianche e silenziose che ronzano nell’orecchio. Va bè, sapete
che ogni tanto mi piace perdermi “per strada”, torniamo a noi…
Naturalmente dopo tanti Km percorsi nel tunnel esternati dal mondo,
ci si aspetta di sbucare in una rosea realtà, purtroppo però la
temperatura ci invita a fermarci per coprirci meglio, poi ci
rimettiamo in carreggiata.
Anche se la voglia di arrivare è tanta, dobbiamo fare i conti con il
nostro stomaco che ha voglia di qualcosa di buono, non so, per
esempio di fragole con il cioccolato o un dolce e succoso fico
d’India oppure di una dissetante fetta d’anguria o anche solo una
morbida albicocca, alla peggio non trovando di meglio,basterebbe
anche un cucchiaio di energetico miele ma se ci fosse un bel piatto
di spaghetti con il peperoncino piccante tanto meglio così ci
berremmo anche un fresco boccale di birra chiara e via!
Così verso le 13.00, a un’ora circa da Strasburgo, ci fermiamo in un
area di servizio tedesca e, canticchiando “il cobra” della Rettore,
ci rifocilliamo.
Alle 14.45 siamo già in albergo, mezzi in garage, bagagli nelle
camere e, dopo un attimo di relax, alle 16.30 siamo già pronti per
la visita guidata della città.
La nostra guida è la classica secchiona, solo un po’ invecchiata:
minuta, capelli corti, occhiali, vestita con poco gusto ma preparata
e, cosa più importante, parlante italiano!
La visita parte proprio dalla splendida cattedrale di Notre-Dame,
punto d’incontro con la guida.
La costruzione della chiesa, realizzata in arenaria e iniziata nell’XI
secolo, durò ben 400 anni e non si può che rimanere affascinati da
questo capolavoro di intrecci e ricami scolpiti nella pietra, con le
sue bellissime vetrate che riflettono la luce all'interno sotto
forma di scintilli e bagliori, il suo organo dorato e coloratissimo
del XIV secolo e, attrattiva forse più importante, l’orologio
astronomico che è entrato in funzione nel 1842 da un vecchio
progetto rinascimentale.
La visita della città prosegue poi all’esterno e, passeggiando fra
le caratteristiche case a graticcio, la nostra guida ci illustra le
attrattive più importanti fino ad arrivare nel cuore della città, al
più caratteristico e pittoresco quartiere di Strasburgo, La Petite
France, vecchio quartiere dei conciatori ricco di mulini e di
numerosi “Ponts Couverts”, ponti coperti, che nonostante abbiano
perso le loro coperture nel XVIII secolo, hanno mantenuto intatto il
loro fascino.
Consigliati dalla guida cartacea e da quella umana, prenotiamo la
gita in battello per
ammirare la città nella sua totale bellezza e
approfittiamo dell’attesa per gustarci un buon brezel e una fresca
birra e addirittura per prenotare la nostra cena in uno dei più
caratteristici ristoranti della città, del resto meglio prevenire
che saltare la cena!
Il giro in battello (con tanto di guida italiana negli auricolari!)
sui canali che circondano la città vecchia è davvero uno dei modi
più belli per vedere la Strasburgo, tutti ne rimaniamo entusiasmati
e scattiamo un infinità di foto!
La cena al ristorante è naturalmente a base di specialità del posto,
ottima cucina anche se forse un po’ troppo calorica ma, in questi
viaggi, come si fa a non assaggiare i piatti tipici della zona? Nessuno, da buon Sadvino, si è tirato indietro e, con la pancia
piena, prima di ritirarci nelle proprie camere, facciamo un breefing
con illustrazione da parte dello staff dell’itinerario previsto per
l’indomani mattina e la distribuzione degli omaggi: simpatici scoiattolini sventolanti la bandiera di Scooter Adventure fatti con
le manine attente delle donne dello Staff e utilissimi collarini
leopardati regalati da Flora in occasione di questo viaggio!
Tutti felici ci mettiamo in coda al piccolo ascensore per dirigerci
nelle camere e concederci un meritato riposo! Buona notte!
Federica
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