Eccoci pronti per un uscita
con gli amici Sadvini che aspettavamo da tempo...destinazione
VALCHIUSELLA!!!
Orario di partenza da casa nostra 7,45, l'alba per me, sigh..sigh...
per trovarci poi verso le 8 all'autogrill dopo Besnate con alcuni
del gruppo di Varese e dintorni ...
Puntuali, anzi direi in anticipo, partiamo alla volta dell'autogrill
e una volta giunti li' con sorpresa ci guardiamo attorno e non
vediamo nessuno del gruppo ...FINALMENTE PRIMI AD ARRIVARE dopo
tanti anni PRIMI, non ci potevo credere...ma ahime' da dietro una
macchina nascosto vedo sbucare la figura di Luciano a fianco della
sua moto....no comment!
Dopo aver salutato Luciano raggiungo Vittoria dentro all'autogrill
per un delizioso primo caffe' della mattinata e mentre aspettavamo
IVAN&FEDE che erano in RITARDO ahah in RITARDO si' si' vicino a noi
si e' affiancato un bel giovine con una splendida moto custom , ora
non ricordo la marca esatta, ma assomigliava tanto a un HARLEY,
naturalmente mi sono avvicinata ed ho iniziato a intrattenere un bel
rapporto verbale con RAMON, bellissimo ragazzo che stava aspettando
il resto di HARLISTI per un raduno vicino a Torino!!!
Arrivati IVAN&FEDE partiamo quasi in contemporanea con Ramon che si
era unito al gruppo dei suoi amici e, una volta in autostrada, ci
siamo salutati così ognuno di noi ha proseguito per la sua
direzione, ahaha ma il caso vuole che la direzione di Ramon era la
stessa della nostra e con sorpresa ci siamo ritrovati ad un altro
autogrill sulla TO-MI mentre aspettavamo parte del nostro gruppo!
Ripartiamo alla volta di SANTHIA’ dove ad attenderci c'era BEPPE&MARGHERITA....
ora lascio la continuazione della splendida giornata proprio a
loro...un grosso bacio ROBERTA !!!!
L'appuntamento con gli
allegri Sadvini lombardi è alla rotonda del casello di Santhià,
pochi convenevoli e saluti da rimandare a più tardi ….............
siamo in ritardo ma nonostante tutto ci si avvia per la piccola
variante di percorso da me proposta, giusto per spezzare la
monotonia del percorso autostradale ( noiosi )
Dunque imbocchiamo la ss 143 direzione Cavaglià, quindi poi la
direzione è verso Salussola e qui Ivan mi stupisce riconoscendo casa
mia ( o è stata Fede? ), comunque da Salussola “tagliamo” la Serra
Morenica e ci inerpichiamo in direzione Zimone , la strada è poca (
giusto un diversivo ) , ma permette, una volta in cima, di poter
ammirare dall'alto il lago di Viverone , sempre un bel panorama
anche se offuscato da una leggera foschia, probabile conseguenza
delle piogge dei giorni scorsi.
Quindi scendiamo in direzione Piverone dove all'incrocio semaforico
con la ss 228 ci attendono Marco e Antonella per proseguire verso
Ivrea
Beppe
…..Eccoci arrivati a
fine settembre…..si può ancora fare qualche gita con il gruppo SADV.
Oggi tocca a noi portarli a conoscere un pezzetto del nostro
Canavese.
Per fortuna, nonostante la pioggia di ieri, sembra che oggi il tempo
sia dalla nostra parte.
Mentre stiamo arrivando al punto previsto per l’incontro con il
gruppo Lombardo che, accompagnato da Beppe e Margherita, ha fatto un
giretto sulla Serra ci arriva un messaggio, proprio di Beppe, che ci
avvisa di un ritardo di circa 15 minuti.
Sono le 09,45, che fare?....si pensa di andargli incontro…..ma .. e
se cambiano strada? Meglio aspettarli qui.
Nell’attesa facciamo quattro chiacchiere con un motociclista di
passaggio, si sa la Batmoto attrae……
Poco dopo eccoli spuntare dalla curva…….primi veloci saluti senza
scendere dai ns. destrieri e si parte per raggiungere il resto del
gruppo ad Ivrea, per ora sono 9 i mezzi in colonna.
I chilometri da fare sono pochi…..circa una quindicina per
raggiungere l’uscita autostradale di Pavone dove troviamo ad
aspettarci Sergio, Ezio, Jordan con Simone Paolo& Mara.
A questo punto ci si saluta un po’ meglio e poi…..PARTENZA! …..per
la nostra prima meta, ora sono 13 i mezzi in colonna…..si dice sia
un numero fortunato!
Attraversando i piccoli paesi di Lessolo ed Alice Superiore
affrontiamo le prime dolci curve che ci portano nella “VERDE
VALCHIUSELLA” e precisamente al Lago di MEUGLIANO.
A questo punto lasciamo spazio a chi non conoscendo questi luoghi li
avrà visti con occhi diversi da noi che ci siamo nati.
“Viaggiare è come sognare: la differenza è che non tutti al
risveglio, ricordano qualcosa, mentre ognuno conserva calda la
memoria della meta da cui è tornato” (E..A.Poe).
Marco e Antonella
Lago di Meugliano? E chi
l’ha mai sentito? Forse un piemontese, magari un appassionato di
pesca oppure un piemontese appassionato di pesca ma io, anzi noi
lombardi…
Sta di fatto che, dopo le dolci curve menzionate da Antonella,
arriviamo in un grande parcheggio sterrato probabilmente utilizzato
anche dagli ospiti del bel ristorante lì in cima dove, con Roberta e
Nadia, mi gusto un buon caffè.
Siamo a 750 m. di altitudine e, percorrendo a piedi la strada
d’accesso, costeggiamo un piccolo stagno recintato fino a vedere il
lago di Meugliano: è proprio un bel laghetto, ha l’aspetto di un
lago alpino di forma circolare (690 m. di perimetro) e le sue acque
sono limpide e pulite, forse è anche per questo che è riserva di
pesca!
Alcuni si siedono sulla panchina semplicemente godendo del panorama,
altri passeggiano chiacchierando senza una meta precisa, qualcuno
cerca i caldi raggi del sole e qualcun’ altro ancora si incammina
lungo un comodo sentiero immerso nella natura che costeggia tutto il
lago e che permette di apprezzarne gli scorci paesaggistici.
Il luogo merita, scatto qualche foto, forse non abbastanza… momenti
da incorniciare!
Ci rimettiamo in sella ai nostri mezzi e, seguendo la nera Batmoto,
ci dirigiamo verso il ristorante dove ad aspettarci ci sono già
Dario&Silvia, la moglie di Ezio e Brunella con parenti al seguito.
Sarà un grande fritto misto piemontese!
Federica
Non è mia abitudine
soffermarmi più di tanto sull’aspetto culinario di una gita,ma visto
che lo scopo principale di questa uscita era proprio il famoso
‘FRITTO alla PIEMONTESE’ mi sembra doveroso dedicargli una
particolare attenzione.
………Ed eccoci arrivati al ristorante che ci proporrà questa
specialità piemontese.
Già il nome è un programma ’Ristorante Croce Rossa’,bohhh il motivo
di questo strano modo di chiamare un ristorante lo capirò molto
più……
Far accomodare a tavola circa 40 persone non è cosa facile,ma quando
c’è da mangiare siamo bravi anche in questo.
Per evitare ripetizioni nel prosieguo del racconto,ci tengo a
precisare che tutte le cibarie che ci verranno proposte (antipasti
contorni carne frutta dolce ecc. ecc. )sono esclusivamente ‘FRITTE’.
Pronti via veniamo accolti da cabaret ricolmi di salsicce, polpette
e cavolfiore.
Beh,come inizio non è niente male
Seconda portata,cotolette di manzo (modello orecchie d’elefante) e
melanzane a fette.
Carne tenerissima e melanzane squisite.
Terza portata,petti di pollo con contorno di zucchine alla julienne.
Carne incredibilmente morbida e zucchine saporitissime.
A questo punto siamo quasi sazi,ma il piatto clou deve ancora
arrivare….
Quarta portata,Animelle (o cervella) e fettine di fegato.
Qui c’è stata la grande soddisfazione degli estimatori (me
compreso)di queste specialità perché non a tutti piace e
quindi….grande abbuffata.
Dopo questo sforzo si pensava che il pranzo fosse concluso,manco pe’
niente !
Cubotti di semolino dolce……superbi
E dopo quest’ennesima ‘fatica’ finalmente la frutta.
Cabaret di fichi,ananas,mele,fragole e albicocche tutte
rigorosamente fritte,davvero squisite.
E dopo la frutta il dolce….amaretti e pavesini inzuppati.
Naturalmente il tutto annaffiato con dell’ottimo Dolcetto di Ovada e
Muller Thurgau.
Una nota; ci sono state due persone (per mia fortuna sedute vicino a
me,così ho potuto assaggiare anche qualcosa) che non gradendo questa
specialità piemontese si erano fatte preparare un menù più
tradizionale,ma di tutto rispetto :
Affettati misti
Vitello tonnato e insalata russa
Lingua in salsa verde mmmmmhhh
Agnolotti al ragù (che buoni…..)
Nodino di vitello con insalatina di stagione
Il pranzo è stato veramente ottimo e ringrazio gli amici piemontesi
per averci offerto questa opportunità.
Ah,dimenticavo…..Croce Rossa ?????
L’ho capito solo alla fine,dopo una simile abbuffata più che gli
scooter ci voleva qualche ambulanza per riportarci a casa……,ma
questo è un altro capitolo.
Adesso mi bevo una caraffa di citrosodina,un saluto e a presto.
PS : il malessere post-pranzo non è certo dovuto alla cucina del
ristorante Croce Rossa,al quale vanno i miei elogi per la qualità di
quanto servito,ma bensì alla quantità industriale del cibo
consumato.
Roberto
Mangiata incredibile al
trattoria Croce Rossa. Verso alla fine del pranzo, Beppe e
Margherita tirano fuori 3 belle torte. Oggi è il compleanno di
Margherita ed ha pensato di festeggiarlo con noi con questo bel
pensiero. Oramai esausti e rimpinzati fino all’inverosimili abbiamo
dovuto, a malincuore, declinare la loro offerta, posticiparla ad un
po’ più tardi. Chissà che un giretto non ci metta nuovamente
appetito.
Uno sguardo verso la montagna,…nubi scure. La giornata fino a quel
momento era stata eccellente. Nessun problema, qualche nuvola ma
nulla più.
Fine del pranzo, un caffè veloce, si paga e poi via di nuovo in
sella.
Prima tappa un borgo su una valle stretta. Il tragitto e breve, la
strada divertente. In una ventina di minuti raggiungiamo una
frazione di Traversella, Fondo. Li troviamo un vecchio ponte romano
(o presunto tale). Uno di quei ponti a schiena d’asino, con arcate
molto ripide. Mette in comunicazione un piccolo borgo staccato dal
resto della frazioncina, che si trova qualche centinaio di metri più
su sul lato opposto del fiume.
Alcune vecchie case, perlopiù ristrutturate. Tra queste spicca una
trattoria. In cima ad essa spicca la data del restauro: il 2008.
La foto sul ponte con tutto il gruppo SADV è d’obbligo.
Il tempo stringe, si torna in sella, dobbiamo raggiungere la nostra
seconda meta. Marco e Antonella con la loro “Bat” moto sempre in
testa al gruppo. Il nostro Batman va come un razzo, è difficile
stargli dietro. Beh del resto conosce bene questi luoghi.
Ripercorriamo la strada fatta in precedenza e ripassiamo dinanzi al
ristorante. Per un po’ si scende e poi si inizia nuovamente a
salire. La strada si inerpica su per la montagna. È una strada
stretta e le prime difficoltà le incontrano nelle prime curve quando
alcune auto hanno difficoltà a salire e ci intralciano la via.
La lunga carovana di scooter e moto si allunga e si distende per il
pendio fino a quando il non si sfalda in due tronconi.
La montagna dal basso è una macchia verde scuro, da questa però
emerge e si distingue nitidamente una piccola chiesetta bianca.
Pochi lo immaginano, ma quella sarà la nostra seconda meta.
La strada è stretta, sale senza sosta, in alcuni punti è rattoppata
alla bene e meglio, in altri l’asfalto è assente. Continuiamo a
salire inesorabilmente, sembra non finire mai. E’ oramai pomeriggio
inoltrato e le auto dalla montagna discendono a valle. Ne
incontriamo parecchie e rendono più difficile le nostra salita.
Giunti quasi alla meta troviamo al lato della strada un mucca,
apparentemente senza padrone. Sembra infastidita dalla moto di Paolo
e Mara, la prende di mira e la punta. Ma un colpo di clacson la
mette in fuga.
Giunti in cima parcheggiamo nel grande piazzale antistante la chiesa
di Sant’Elisabetta. Percorsi i pochi metri sul prato al lato della
chiesa, si apre davanti a noi un panorama stupendo.
Possiamo ammirare tutta la valle sottostante. Ci troviamo a 1300 m
di altezza. Peccato che un po’ di foschia non ci consenta di
ammirare appieno la bellezza del panorama.
L’aria è frizzante, oramai il sole non c’è più. Una capatina al bar,
per rifocillarci un po’ e per fare le ultime chiacchiere della
giornata. Il tempo oramai è agli sgoccioli, prima di ridiscendere
però abbiamo ancora il tempo per gustare le torte di Margherita. Non
ci possiamo rifiutare.
Da li poi i saluti e la discesa. Batman e Sergio ci fanno da guida
fino all’autostrada di Ivrea. Da là i Piemontesi imboccano una
direzione e i Lombardi un'altra.
Jordan
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