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Lunedì
02/06/08
Fortunatamente ha
smesso di piovere e il sole ha già fatto capolino, un’ultima
controllata alla cartina stradale e ai bagagli extra di Luca (in
realtà di Luca c’è ben poco!) e ci mettiamo in sella.
Ne approfitto per consigliare soprattutto per i viaggi lunghi di
portare con sé un ragno legatutto ma soprattutto un amico single,
utilissimi per ogni evenienza! Pensate che con questi due
“occorrenti” siamo riusciti a trasportare uno zainetto, due piantine
di stelle alpine (arrivate a casa sane e salve, vero Mary?) e un
pallone da calcio. A parte gli scherzi, grazie Luca!
Dopo solo 15 minuti, lungo la strada, abbiamo modo di ammirare la
bella torre panoramica di Wirklen e , proseguendo verso Lienz,
facciamo sosta al castello purtroppo ancora chiuso, quindi scattiamo
qualche foto dall’esterno e ripartiamo.
Senza neanche accorgercene oltrepassiamo la dogana e subito facciamo
dietro front! Si, avete capito bene!
Dico, vogliamo farci scappare l’occasione di fare l’ultimo pieno di
benzina ad un prezzo inferiore rispetto all’Italia? Certamente no
visti i prezzi che tirano e,
solo a serbatoi pieni, ripassiamo la dogana.
Con una deviazione sul percorso, voluta dal navigatore o da Ivan non
l’ho ancora capito, ci ritroviamo a bocca aperta davanti al panorama
del passo Monte
Croce (1636 m.) proprio al confine tra Veneto e Trentino e non vi
dico ragazzi che spettacolo sono le dolomiti venete! Guardatevi le
foto che è meglio di qualsiasi descrizione!
Dopo una consultazione, decidiamo di proseguire per quella unica
strada e raggiungere il lago di Misurina che, a detta di quelli che
ci sono già stati, merita una sosta. Confermo.
Quindi, piegando a destra e a sinistra per star dietro a curve e
tornanti, superiamo il Passo S. Antonio (1439 m.)e a seguire, sempre
più in alto, il Passo Tre Croci (1809 m.) e quando finalmente
arriviamo al lago di Misurina, il tempo di scattare qualche foto e
di acquistare qualche ricordo nella bottega-bar, inizia a
gocciolare.
Sembrerebbe una nuvola passeggera quindi, senza indossare le tute
impermeabili, ripartiamo alla volta di Cortina e sinceramente
volevamo “d'ampezzo” sostare ma i nuvolosi non promettono niente di
buono così, sempre in un’ordinata fila indiana, ci dirigiamo verso
Longarone.
Proprio lì inizia a piovere a dirotto ma riusciamo subito a
ripararci sotto un “ponte”, a indossare il vestiario adatto
all’evenienza e, approfittando di un attimo di tregua, proseguiamo
alla ricerca di un bar-paninoteca per il pranzo.
Toasts, panini e bevande varie ci tengono occupati mentre fuori la
pioggia dapprima diminuisce e poi si interrompe del tutto.
Ma non si può andar via senza vedere la diga del Vajont, conoscete
tutti la tragedia che il 9 ottobre colpì la valle del Piave
distruggendo tutto il territorio circostante e provocando la morte
di 1910 persone? Una delle più gravi disgrazie che l’umanità potrà
mai dimenticare…
La scelta di vedere la diga da lontano, dalla valle, è stata
azzeccata perché la prospettiva permette a chiunque di rendersi
conto del disastro che può aver causato l’ondata d’acqua, se solo
immagini l’accaduto non puoi non rabbrividire!
E’ proprio in questa “valle di lacrime” che salutiamo e ringraziamo
Jek e Giuly per essere stati dei nostri sia nell’organizzazione che
nel viaggio.
Loro si dirigono verso Udine e noi verso le città più disparate
della Lombardia pronti alla prossima avventura con Scooter Adventure!
Un abbraccio a tutti i partecipanti che con me hanno vissuto questa
meravigliosa esperienza che ci ha portato alla scoperta di un angolo
di paradiso!
… ovunque vi troviate, un viaggio così diverso non potrete
dimenticarlo mai…
Federica
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