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30 Maggio - 2 Giungo 2008

 

 

 

 

           

 

 

Lunedì 02/06/08

Fortunatamente ha smesso di piovere e il sole ha già fatto capolino, un’ultima controllata alla cartina stradale e ai bagagli extra di Luca (in realtà di Luca c’è ben poco!) e ci mettiamo in sella.

 


Ne approfitto per consigliare soprattutto per i viaggi lunghi di portare con sé un ragno legatutto ma soprattutto un amico single, utilissimi per ogni evenienza! Pensate che con questi due “occorrenti” siamo riusciti a trasportare uno zainetto, due piantine di stelle alpine (arrivate a casa sane e salve, vero Mary?) e un pallone da calcio. A parte gli scherzi, grazie Luca!

 


Dopo solo 15 minuti, lungo la strada, abbiamo modo di ammirare la bella torre panoramica di Wirklen e , proseguendo verso Lienz, facciamo sosta al castello purtroppo ancora chiuso, quindi scattiamo qualche foto dall’esterno e ripartiamo.

 

   


Senza neanche accorgercene oltrepassiamo la dogana e subito facciamo dietro front! Si, avete capito bene!
Dico, vogliamo farci scappare l’occasione di fare l’ultimo pieno di benzina ad un prezzo inferiore rispetto all’Italia? Certamente no visti i prezzi che tirano e, solo a serbatoi pieni, ripassiamo la dogana.

 


Con una deviazione sul percorso, voluta dal navigatore o da Ivan non l’ho ancora capito, ci ritroviamo a bocca aperta davanti al panorama del passo Monte Croce (1636 m.) proprio al confine tra Veneto e Trentino e non vi dico ragazzi che spettacolo sono le dolomiti venete! Guardatevi le foto che è meglio di qualsiasi descrizione!

 

 


Dopo una consultazione, decidiamo di proseguire per quella unica strada e raggiungere il lago di Misurina che, a detta di quelli che ci sono già stati, merita una sosta. Confermo.
Quindi, piegando a destra e a sinistra per star dietro a curve e tornanti, superiamo il Passo S. Antonio (1439 m.)e a seguire, sempre più in alto, il Passo Tre Croci (1809 m.) e quando finalmente arriviamo al lago di Misurina, il tempo di scattare qualche foto e di acquistare qualche ricordo nella bottega-bar, inizia a gocciolare.

 

   


Sembrerebbe una nuvola passeggera quindi, senza indossare le tute impermeabili, ripartiamo alla volta di Cortina e sinceramente volevamo “d'ampezzo” sostare ma i nuvolosi non promettono niente di buono così, sempre in un’ordinata fila indiana, ci dirigiamo verso Longarone.
Proprio lì inizia a piovere a dirotto ma riusciamo subito a ripararci sotto un “ponte”, a indossare il vestiario adatto all’evenienza e, approfittando di un attimo di tregua, proseguiamo alla ricerca di un bar-paninoteca per il pranzo.
Toasts, panini e bevande varie ci tengono occupati mentre fuori la pioggia dapprima diminuisce e poi si interrompe del tutto.
Ma non si può andar via senza vedere la diga del Vajont, conoscete tutti la tragedia che il 9 ottobre colpì la valle del Piave distruggendo tutto il territorio circostante e provocando la morte di 1910 persone? Una delle più gravi disgrazie che l’umanità potrà mai dimenticare…
La scelta di vedere la diga da lontano, dalla valle, è stata azzeccata perché la prospettiva permette a chiunque di rendersi conto del disastro che può aver causato l’ondata d’acqua, se solo immagini l’accaduto non puoi non rabbrividire!

 

 


E’ proprio in questa “valle di lacrime” che salutiamo e ringraziamo Jek e Giuly per essere stati dei nostri sia nell’organizzazione che nel viaggio.
Loro si dirigono verso Udine e noi verso le città più disparate della Lombardia pronti alla prossima avventura con Scooter Adventure!
Un abbraccio a tutti i partecipanti che con me hanno vissuto questa meravigliosa esperienza che ci ha portato alla scoperta di un angolo di paradiso!
 

… ovunque vi troviate, un viaggio così diverso non potrete dimenticarlo mai…

Federica