24 Aprile - 1 Maggio

 

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Un viaggio itinerante che ha compreso la visita dettagliata del centro-sud Sardegna. Iniziato dallo sbarco a Porto Torres la mattina del 25/04 e finito la sera del 30/04 con l'imbarco sempre da Porto Torres per il ritorno verso Genova.

Abbiamo fatto 1.400 km sul suolo sardo, non molti rispetto ai giorni di permanenza, proprio perchè, vista l'ampia scelta di luoghi d'interesse, l'obiettivo è stato quello di visitare il Paese con tutta calma e di fare qualche sosta rilassante in spiaggia.

  


 

25 Aprile

Sbarco Porto Torres – Stintino – Capo Caccia – Alghero – Bosa – Cabras

Sbarcati alle 6,40 a Porto Torres, ci dirigiamo subito verso Stintino, per la colazione ammirando la spiaggia della Pelosa con il piccolo belvedere e l’Asinara. Ci rimettiamo poi in cammino per Capo Caccia, per la visita guidata alla Grotta di Nettuno percorrendo un sentiero di 656 scalini.

Arriviamo ad Alghero per pranzo e ne approfittiamo per visitare il centro storico con tanto  di passeggiata ai Bastioni di Magellano.

Dopo pranzo, percorrendo la costa, dagli indimenticabili panorami, verso sud arriviamo a Bosa,  città attraversata dal fiume Temo, (l’unico navigabile in tutta la Sardegna). Qui attraversiamo il suo centro storico  con il caratteristico quartiere Sa Costa e il Castello dei Malaspina e non rinunciamo alla visita se pur dall’esterno delle antiche concerie “Sas Conzas” sulla riva del fiume, costeggiando il fiume verso nord per circa due chilometri arriviamo alla chiesa più vecchia della Sardegna, foto di rito e poi via che si riparte.

Arriviamo in serata a Cabras con i suoi famosi stagni, in pochi minuti localizziamo subito l’agriturismo ed una volta assegnate le camere, ci prepariamo per la cena. Cena ?? e che cena !!! Appena entrati nella sala ristorante, una lunga tavolata imbandita  a festa ci aspettava, inutile dire che sembravamo come delle cavallette assalendo tutto quello che c’era di commestibile. Il dopo cena poi, rimarrà come simbolo del viaggio, complice un vermentino fresco e delicato, mentre ci accingiamo ad andare nelle camere poste sopra una collina che domina gli stagni, la compagnia guidata da Natale inizia ad intonare i canti più popolari come Va pensiero, Granada ecc ecc… Nonostante i km di distanza dal centro abitato di Cabras, credo che ci abbiano sentito fin là…

 

 

26 Aprile

Cabras – Fluminimaggiore – Giba

 

Il tempo è limitato e decidiamo di non fare la visita guidata agli stagni di Cabras abitati da fenicotteri rosa che però vedremo in grandi quantità lungo la strada. Quindi partiamo in direzione di S. Giovanni Sinis, situato sul promontorio che dal Sinis si protende a sud fino a Capo S. Marco, per la visita alle rovine di Tharros. Abbiamo fatto sosta anche alla sua torre dove si gode di uno splendido panorama a 360°: Tharros è, come Corinto, una città bimare.

Da S. Giovanni Sinis percorrendo la strada costiera passiamo per Alghero dirigendoci verso al Costa Verde, dove poi ci fermeremo in una splendida spiaggia per pranzo al sacco e per un tonificante bagno in mare. Ripartiamo per Piscinas con le sue dune “viventi” di sabbia alte fino a 50 metri, ma non riusciamo a raggiungere vista la strada disastrata che ci costringe a fare marcia indietro allungando il percorso di una trentina di chilometri. Arriviamo poi a Fluminimaggiore dove, con una visita guidata visitiamo il tempio di Antas, il villaggio nuragico e le cave. Il tempo stringe, è quasi sera e ci mancano ancora parecchi chilometri per arrivare a Giba, così decidiamo di tagliare parte dell’itinerario saltando Buggerru che cercheremo di fare al mattino successivo, così ci mettiamo in cammino per Giba passando per Portoscuso ed Iglesias. Arrivati a Giba cena e pernottamento.

 


 

 

27 Aprile

Giba – Buggerru - Isola S.Antioco – Isola San Pietro – Carbonia – Giba

 

La giornata era dedicata al mare ed alla visita delle isole di S.Antioco e S.Pietro, ma volendo recuperare parte dell’itinerario saltato il giorno prima, partiamo in direzione Buggerru (1° paese minerario della Sardegna) conosciuto per le sue miniere quindi vedremo la miniera di Malfidano, una delle tante, posta a strapiombo sulle acque azzurre che regala spettacolari suggestioni e visitiamo la "Galleria Henry dove su di un vecchio trenino ci addentriamo all’interno della miniera rivivendo uno spaccato di vita della gloriosa storia mineraria: istruttivo e divertente! Facciamo pausa pranzo in una caletta proprio sotto Nebida ed al suo suggestivo complesso minerario davanti al meraviglioso scoglio Pan di Zucchero. Ripartiamo dopo che qualche coraggioso ha fatto il bagno in mare e ammiriamo, lungo il tragitto,  le bellissime spiagge della Costa Verde.

Arriviamo sull'isola di Sant’Antioco attraverso uno stretto istmo lungo 5 km che la collega all'isola madre. Al termine dell’istmo percorriamo il nuovo ponte di cemento lasciando sulla destra il vecchio ponte romano utilizzato fino al 1984 come unica via di accesso all’isola. Visitiamo la città di Sant’Antioco per poi recarci a Calasetta seconda città dell’isola con i sui resti del periodo nuragico (loc. Cannai) e l’antica tonnara in località Spiaggia Grande.

Con 20 minuti di traghetto potevamo salire anche sull’Isola di S.Pietro, ma purtroppo gli orari del traghetto non erano ideali per il nostro tragitto e quindi abbandoniamo, così abbandoniamo i mezzi e ci tuffiamo nelle acque cristalline dell’isola, in una spiaggia praticamente deserta. Il tempo corre ed è ora di rientrare in hotel, percorriamo il tratto più a ovest dell’isola fino a dove la strada lo permette, tagliando poi per stradine interne arrivando nella città di Sant’Antioco per una sosta aperitivo. Riprendiamo il cammino verso Giba per la cena che stasera è tipicamente sarda: porceddu a volontà!

 


 

28 Aprile

Giba – Porto Pino - Teulada – Pula – Cagliari (oasi Molentargius) – S. Sperate Barumini

Il percorso odierno sarà dedicato in particolare alle più belle spiagge del sud Sardegna.  Dopo una visita nei dintorni di Giba dove si possono ammirare 9 nuraghi, 2 Domus de Janas, la torre spagnola d’avvistamento del XVI secolo, visiteremo Porto Pino.

Strada facendo passiamo da Teulada, base Nato, per raggiungere Chia  dove faremo sosta per la visita di Baia Chia e la torre del 700, arrampicandoci fino lassù per goderci un splendido panorama. La zona circostante è famosa per le bellissime spiagge come Cala Cipolla dai graniti rosastri e la Tuaredda con la sua sabbia candida e dalla torre si vedono benissimo, peccato che il tempo è molto incerto altrimenti un bel bagno ce lo saremmo fatto.

Ripartiamo per Pula famosa per il complesso archeologico di Nora (la città più antica fondata in Sardegna) sede del museo archeologico di Cagliari. Visita guidata del del complesso e fotografie a volontà.

Da Pula ci dirigiamo allo Stagno di Molentargius (appena dopo Cagliari) per vedere i famosi Fenicotteri Rosa, facendo però una sosta prima di Cagliari per un panino veloce in un baretto sulla spiaggia.

Prima di raggiungere Barumini ed il suo Castello scenografico di Las Plassas, passiamo per S. Sperate, città museo per i murales davvero particolari, giro della cittadina a piedi per ammirarli. I nuvolosi neri avanzano velocemente e nel tratto di strada da S. Sperate e Barumini un acquazzone ci costringe a fermarci sotto la tettoia di un distributore, impossibile continuare in quel momento, sembrava il diluvio universale. Arrivo a Barumini, sistemati i bagagli in camera, il cielo sembra aprirsi, così riprendiamo i mezzi ed andiamo a vedere da sotto il Castello Las Plassas seguirà cena e pernottamento.

 


 

29 Aprile

Barumini – Medio Campidano – Tonara – Orgosolo – Oliena – Dorgali – Cala Gonone

Dopo la colazione ne approfittiamo, vista la vicinanza al nostro agriturismo, per visitare il complesso nuragico più importante della Sardegna “Su Nuraxi”. Poi prima di addentrarci nel cuore della Barbagia, decidiamo di fare una variazione al programma e di andare a vedere la Giara di Gestori. La visita ne vale la pena, arrivati all’interno del parco, la forestale ci concede di proseguire con i nostri mezzi, riuscendo così a fare in breve tempo il giro panoramico incontrando qualche cavallino selvatico.

Ripartiamo per la Barbagia, attraversiamo: Tonara famosa per il suo torrone, sosta pranzo ed acquisti di tavoletti di torrone da un artigiano che ci ha aperto il negozio nonostante fosse domenica; Gavoi che sorge a monte del lago artificiale di Gusana a 643 m. di altitudine in una boscosa conca alle pendici settentrionali del Gennargentu, Fonni patria del pane carasau, Orgosolo paese museo d’arte simbolo del mondo barbaricino, che affascina per le antiche case e le strette viuzze del centro storico vestite di murales.

Dopo la breve sosta ad Orgosolo ripartiamo passando per Oliena conosciuta per la produzione dell’ottimo vino Cannonau,  per Dorgali e a distanza di pochi chilometri troviamo il nostro agriturismo  per cena e pernottamento.

 

 

 

30 Aprile

Cala Gonone – Pattada – Castelsardo – Porto Torres

 

Mattinata dedicata all’escursione in barca: il primo spettacolo che si scorge navigando, dopo la spiaggia di Cala Fuili, sono i due ampi ingressi ad arco delle “Grotte del bue marino” dove faremo una visita guidata a piedi. A poca distanza, sempre con la barca, raggiungiamo Cala Luna definita la più bella spiaggia del mediterraneo per la straordinaria cornice dei sei grottoni che si aprono sull’arenile, ma non faremo sosta, rientreremo a Cala Gonne per il pranzo.

Partiamo poi alla volta di Pattada zona famosa per la produzione di coltelli da collezione, ma facendo una deviazione per andare a vedere Cala Cartoe, situata dalla parte opposta della collina di Cala Gonone.

La strada per arrivare a Castelsardo attraversa orizzontalmente al Sardegna e durante il tragitto siamo più volte colpiti da violenti nubifragi, arrivando a Pattate immersi nelle basse nuvole che paiono nebbia.

Nel pomeriggio arriviamo a Castelsardo, ultima e suggestiva tappa del nostro viaggio, antico e meraviglioso centro del nord-Sardegna, è uno dei più straordinari esempi di borgo medioevale racchiuso nelle antiche mura, ancora estremamente curato ed intatto nella sua struttura originaria, nelle sue viuzze che si inerpicano sulla collina, sino a raggiungere la cima, occupata dal maestoso castello. Facciamo una passeggiata nel piccolo borgo: ancora oggi nelle antiche viuzze e ripide scalinate, si vedono talora donne intente ad intrecciare graziosi cestelli e panieri di foglie di palma, giunco e carice e dalla cima del castello godiamo dello spettacolo che la natura ha messo in scena per la costa settentrionale di quest'isola,  con l’amplissima vista sul golfo dell'Asinara, sui monti della Gallura e sulla Corsica. La nostra vacanza è ormai alla fine, ma prima di recarci all’imbarco ci spostiamo nei dintorni di Castelsardo per andare a vedere la famosa roccia dell’elefante, con la classica foto in ricordo del bellissimo viaggio. Arrivati in orario all’imbarco con uno sguardo malinconico ci imbarchiamo dando un ultimo saluto a quella meravigliosa terra.