Tour della Toscana

11-12-13 maggio 2007

 

Un itinerario di due giorni e mezzo che ha attraversato l'appennino Tosco-Emiliano all'andata e l'appennino Tosco-Romagnolo nel ritorno, a Casole D'Elsa l'incontro con gli amici del FreeRiderClan e gli iscritti a SAdv del centro-sud.

 

 

 

LA TOSCANA VISTA CON I MIEI OCCHI, QUELLI DI UNA ZAVORRINA!
Il racconto by Federica

 

 

11 maggio


Partiti da casa in tutta fretta, dopo una giornata stressante di lavoro, ci incontriamo, un po’ in ritardo, con Alex e Mary al “solito” posto a Busto ma… sorpresa inaspettata, Bebo e Patty sono venuti a salutarci: è bello sapere che gli amici rimasti a casa ti sono comunque vicini!!!
Partiti gasati e con l’intenzione di recuperare il ritardo, diventato rilevante, con il nostro B650 luccicante e l’incalzante BMW di Alex, ci immettiamo in autostrada e imboccata la tangenziale ovest subito il traffico diventa intenso fino a bloccarsi all’uscita di S. Siro.
Alla velocità ridotta a passo d’uomo e vestiti come lo eravamo, i 28°C che ci hanno accompagnato fino ad ora sembrano aumentare a 38°C!!!
Comunque ci destreggiamo a destra e a sinistra fra le interminabili code di automezzi fino a che, gli automobilisti “scorretti” e i fumi di scarico insopportabili, ci costringono a percorrere per diversi Km. la corsia d’emergenza.
Finalmente si riparte e la terza corsia è d’obbligo fino a dopo Parma quando decidiamo di fare rifornimento e bere un caffè anche se ci accorgiamo, vista l’ora (le 19) che sarebbe stato meglio un aperitivo.
Fermi all’autogrill, guardandoci intorno, io e Marinella ci sentiamo fuori posto circondate da donzelle scollate, in short e mini su tacchi alti pronte, forse, per la notte emiliana… Ma non sanno cosa si perdono a non cavalcare queste rombanti moto!!!
I boys si sentono con il restante gruppo che, partito prima, è già arrivato a destinazione e anche Jek e Giuly stanno per arrivare!
Ripartiamo a tutta birra fino a Modena Nord dove finalmente usciamo dall’autostrada in direzione Pavullo Agriturismo Belvedere dove ceneremo e pernotteremo.
Fuori dalla città è un po’ più fresco, incominciamo a percorrere strade poco trafficate fino a immergerci nella natura; guardandomi intorno solo colline verdeggianti, qualche pascolo e il profumo di biancospino ha il sopravento su tutto il resto.
I moscerini sembrano essersi concentrati tutti qui e la visiera del mio casco, in un attimo, è tempestata da puntini neri che però non mi impediscono di apprezzare il tramonto del sole: che pace!
E’ tardi, l’ora di cena si avvicina e i Km, quasi per dispetto, sembrano non passare mai.
Ma ecco la chiesetta rosa indicata dagli amici di SAdv per raggiungere l’agriturismo ed ecco gli ometti sbraccianti e felici di vederci …forse più per la fame che non per il nostro arrivo!
Scaricati i bagagli e occupato le camere, dopo aver camminato per una lunga salita ripida-ipida, credo al 13%, ci sediamo a tavola per la gioia di tutti.
La cena, a differenza della sala povera nello stile, è stata ricca e abbondante.
Dopo un buon antipasto nostrano accompagnato da frittelline salate andate a ruba, è stata la volta di due primi piatti tipici: torcelli al ragù di cinghiale e tortellini burro e salvia fatti a mano dalla signora Maria!
Oltre alla pancia anche gli occhi si sono riempiti alla vista del tris di secondi (anatra, spezzatino e pollo) e anche i dolci uno più buono dell’altro!
Con l’aiuto degli “ammazza caffè”, uno più buono dell’altro dal prugnolo al laurino, la compagnia si è esibita in danze e interpretazioni canore dettate dal Canta Tu che la signora teneva accuratamente imballato per le occasioni importanti.
Anche se le canzoni erano “datate” il gruppo ha saputo sfruttare al meglio questa occasione continuando a cantare a squarcia gola fino alla ritirata nelle stanze. Proprio una bella serata!

 

12 maggio


La mattina seguente ci ritroviamo per la colazione e scopriamo che Jek non si è sentito bene durante la notte e che continua ad avvertire forti dolori allo stomaco.
La coppia di Udine decide di intrattenersi all’agriturismo per il consulto di un medico, noi invece, un po’ a malincuore, partiamo per incontrare gli amici di Lucca, Lamberto e Gabriella che alle 10 ci aspettano al Passo dell’Abetone.
Il sole splende in cielo e in un’ora circa, fra curve e tornanti, raggiungiamo il punto d’incontro dove la temperatura è notevolmente diminuita anche per il vento freddo che si è alzato.
Eccoli Lambe e Gabry ad aspettarci, come un tempo, con il mitico B650 blu!
Nell’attesa si erano intrufolati a scaldarsi nel bar lì in cima e così anche noi ne approfittiamo per un caffè caldo gentilmente offerto da Francesco.
Dopo il break ripartiamo in discesa direzione Lucca e pian piano anche l’aria si scalda… finalmente!
Guidati da Lamberto facciamo visita al ponte sospeso: incredibile pensare che, un tempo, un ponte così lungo, alto e non certo così modernamente costruito, era utilizzato quotidianamente per passare da una parte all’altra della montagna!
Bèh, mi sono fatta trascinare e ci sono salita anch’io che soffro di vertigini e non vi dico…
Dopo questo brivido, ripartiti verso Bagni di Lucca, con l’intenzione di fare un bagno… scherzo! Volevo vedere se eravate attenti! Dicevo… dolci curve ci accompagnano fino al ponte della Maddalena detto anche Ponte del Diavolo per fare la rigorosa foto con striscione (hanno mandato solo noi donne fin su, forse perché gli ometti volevano tentare la fuga?) e per un panino per tappare il buco nello stomaco.
Nel frattempo ci sentiamo con Giuliana e Giacomo che, dopo un incontro ravvicinato con Natasha, il medico (e che medico.. vero Jek?) e una punturina si sono messi in viaggio per raggiungerci più avanti ad Altopascio.
Gruppo riunito, passando per Certaldo, ci dirigiamo a S. Giminiano dove ci aspetta il Freerderclan capitanato dal nostro amico Gustavo de Roma e gli iscritti a SAdv arrivati da Taranto, Salvatore & Santa.
Dopo qualche problema per il parcheggio, ci incontriamo con loro in piazza del duomo e dopo baci e abbracci con tutti i componenti, visitiamo tutti insieme il centro storico con le sue alti torri (quasi a voler fare una gara fra loro), le sue strette vie di ciotoli, le piazzette che si aprono quasi per magia, i negozietti variopinti dalle ceramiche e dalle pelli colorate che, esposte anche lungo la strada, paiono come un mercato.
A una certa ora, mentre qualcuno decide di raggiungere l’hotel “Acquaviva” a Casole d’Elsa, altri decidono di prendere un aperitivo “panoramico” al Museo della Vernaccia.
Che pace lassù, si domina sulle colline senesi e, per un attimo, riesci a esternarti dal caos della città!
Ma via in sella anche per l’ultimo gruppo per ritrovarci poi tutti insieme alle ore 21 per la cena.
Su quest’ultima non mi voglio dilungare, è stata curata e ottima ma della torta ne vogliamo parlare?
Bella e buona, fatta appositamente per questo incontro, con i due loghi dei rispettivi club.. e lo scambio delle targhe? Vi consiglio di vedere le foto!
Si è parlato e scherzato tanto quella sera: gli amici del Freeriderclan sono simpatici ed è subito feeling tanto che sembriamo tutti amici di vecchia data!
Sicuramente presto li incontreremo in sella sulla nostra strada e noi sulla loro!

 

13 maggio


Il mattino seguente, Graziano e Marzia che giocano in casa in quanto di Poggibonsi, ci guidano su e giù per le colline fino all’Abbazia di San Galgano unica, credo, nella sua particolarità di essere scoperchiata! Per la cronaca, è qui che abbiamo “conosciuto” Muttley!
Qualcuno di noi l’aveva già visitata in passato, ma è sempre piacevole rivederla. Personalmente mi dà un senso di libertà: chiusa sì in quattro mura, ma senza tetto, senza porte e vetri alle finestre, capite cosa voglio dire? Bèh credo che gli uccellini che svolazzano dentro e fuori dall’Abbazia mi capiscano!
Ci incamminiamo a piedi per un sentiero in salita che ci porta alla chiesa dove, sotto vetro, è conservata la famosa spada nella roccia.
Una preghiera e pronti a ripartire dopo una sosta pranzo: un panino oggi può bastare visto i precedenti!
E’ la volta di Monteriggioni, paesino collinare caratteristico, circondato da vecchie mura.
Questa è la tappa dove i due club fanno l’ultima foto ricordo insieme e poi si salutano: loro proseguono verso Siena, noi verso Firenze dove ci divederemo da Lamberto & Gabriella e Jek & Giuly diretti verso casa.
Il resto del gruppo invece, nonostante la stanchezza si faccia sentire, decide di affrontare le divertenti curve che ci portano al Passo della Futa (m. 903 s.l.m) prima e a quello della Raticosa (m.968 s.l.m) dopo, fino all’imbocco dell’autostrada per dirigerci verso casa con un totale di 1050 Km. alle spalle.

Un ringraziamento ai miei 26 compagni di viaggio di questo e dell’altro clan! Alla prossima e spero di non avervi annoiati troppo!

Federica

 

 

 

Le Fotografie