Un itinerario di due giorni e mezzo che
ha attraversato l'appennino Tosco-Emiliano all'andata e l'appennino
Tosco-Romagnolo nel ritorno, a Casole D'Elsa l'incontro con gli amici del FreeRiderClan
e gli iscritti a SAdv del centro-sud.
LA TOSCANA VISTA CON I
MIEI OCCHI, QUELLI DI UNA ZAVORRINA!
Il racconto by Federica
11 maggio
Partiti da casa in tutta fretta, dopo una giornata stressante di
lavoro, ci incontriamo, un po’ in ritardo, con Alex e Mary al “solito”
posto a Busto ma… sorpresa inaspettata, Bebo e Patty sono venuti a
salutarci: è bello sapere che gli amici rimasti a casa ti sono comunque
vicini!!!
Partiti gasati e con l’intenzione di recuperare il ritardo, diventato
rilevante, con il nostro B650 luccicante e l’incalzante BMW di Alex, ci
immettiamo in autostrada e imboccata la tangenziale ovest subito il
traffico diventa intenso fino a bloccarsi all’uscita di S. Siro.
Alla velocità ridotta a passo d’uomo e vestiti come lo eravamo, i 28°C
che ci hanno accompagnato fino ad ora sembrano aumentare a 38°C!!!
Comunque ci destreggiamo a destra e a sinistra fra le interminabili code
di automezzi fino a che, gli automobilisti “scorretti” e i fumi di
scarico insopportabili, ci costringono a percorrere per diversi Km. la
corsia d’emergenza.
Finalmente si riparte e la terza corsia è d’obbligo fino a dopo Parma
quando decidiamo di fare rifornimento e bere un caffè anche se ci
accorgiamo, vista l’ora (le 19) che sarebbe stato meglio un aperitivo.
Fermi all’autogrill, guardandoci intorno, io e Marinella ci sentiamo
fuori posto circondate da donzelle scollate, in short e mini su tacchi
alti pronte, forse, per la notte emiliana… Ma non sanno cosa si perdono
a non cavalcare queste rombanti moto!!!
I boys si sentono con il restante gruppo che, partito prima, è già
arrivato a destinazione e anche Jek e Giuly stanno per arrivare!
Ripartiamo a tutta birra fino a Modena Nord dove finalmente usciamo
dall’autostrada in direzione Pavullo Agriturismo Belvedere dove ceneremo
e pernotteremo.
Fuori dalla città è un po’ più fresco, incominciamo a percorrere strade
poco trafficate fino a immergerci nella natura; guardandomi intorno solo
colline verdeggianti, qualche pascolo e il profumo di biancospino ha il
sopravento su tutto il resto.
I moscerini sembrano essersi concentrati tutti qui e la visiera del mio
casco, in un attimo, è tempestata da puntini neri che però non mi
impediscono di apprezzare il tramonto del sole: che pace!
E’ tardi, l’ora di cena si avvicina e i Km, quasi per dispetto, sembrano
non passare mai.
Ma ecco la chiesetta rosa indicata dagli amici di SAdv per raggiungere
l’agriturismo ed ecco gli ometti sbraccianti e felici di vederci …forse
più per la fame che non per il nostro arrivo!
Scaricati i bagagli e occupato le camere, dopo aver camminato per una
lunga salita ripida-ipida, credo al 13%, ci sediamo a tavola per la
gioia di tutti.
La cena, a differenza della sala povera nello stile, è stata ricca e
abbondante.
Dopo un buon antipasto nostrano accompagnato da frittelline salate
andate a ruba, è stata la volta di due primi piatti tipici: torcelli al ragù
di cinghiale e tortellini burro e salvia fatti a mano dalla signora
Maria!
Oltre alla pancia anche gli occhi si sono riempiti alla vista del tris di
secondi (anatra, spezzatino e pollo) e anche i dolci uno più buono
dell’altro!
Con l’aiuto degli “ammazza caffè”, uno più buono dell’altro dal prugnolo
al laurino, la compagnia si è esibita in danze e interpretazioni canore
dettate dal Canta Tu che la signora teneva accuratamente imballato per
le occasioni importanti.
Anche se le canzoni erano “datate” il gruppo ha saputo sfruttare al
meglio questa occasione continuando a cantare a squarcia gola fino alla
ritirata nelle stanze. Proprio una bella serata!
12 maggio
La mattina seguente ci ritroviamo per la colazione e scopriamo che
Jek non si è sentito bene durante la notte e che continua ad avvertire
forti dolori allo stomaco.
La coppia di Udine decide di intrattenersi all’agriturismo per il
consulto di un medico, noi invece, un po’ a malincuore, partiamo per
incontrare gli amici di Lucca, Lamberto e Gabriella che alle 10 ci
aspettano al Passo dell’Abetone.
Il sole splende in cielo e in un’ora circa, fra curve e tornanti,
raggiungiamo il punto d’incontro dove la temperatura è notevolmente
diminuita anche per il vento freddo che si è alzato.
Eccoli Lambe e Gabry ad aspettarci, come un tempo, con il mitico B650
blu!
Nell’attesa si erano intrufolati a scaldarsi nel bar lì in cima e così
anche noi ne approfittiamo per un caffè caldo gentilmente offerto da
Francesco.
Dopo il break ripartiamo in discesa direzione Lucca e pian piano anche
l’aria si scalda… finalmente!
Guidati da Lamberto facciamo visita al ponte sospeso: incredibile
pensare che, un tempo, un ponte così lungo, alto e non certo così
modernamente costruito, era utilizzato quotidianamente per passare da
una parte all’altra della montagna!
Bèh, mi sono fatta trascinare e ci sono salita anch’io che soffro di
vertigini e non vi dico…
Dopo questo brivido, ripartiti verso Bagni di Lucca, con l’intenzione di
fare un bagno… scherzo! Volevo vedere se eravate attenti! Dicevo… dolci
curve ci accompagnano fino al ponte della Maddalena detto anche Ponte
del Diavolo per fare la rigorosa foto con striscione (hanno mandato solo
noi donne fin su, forse perché gli ometti volevano tentare la fuga?) e
per un panino per tappare il buco nello stomaco.
Nel frattempo ci sentiamo con Giuliana e Giacomo che, dopo un incontro
ravvicinato con Natasha, il medico (e che medico.. vero Jek?) e una
punturina si sono messi in viaggio per raggiungerci più avanti ad
Altopascio.
Gruppo riunito, passando per Certaldo, ci dirigiamo a S. Giminiano dove
ci aspetta il Freerderclan capitanato dal nostro amico Gustavo de Roma e
gli iscritti a SAdv arrivati da Taranto, Salvatore & Santa.
Dopo qualche problema per il parcheggio, ci incontriamo con loro in
piazza del duomo e dopo baci e abbracci con tutti i componenti, visitiamo tutti insieme il centro storico con le sue alti torri
(quasi a voler fare una gara fra loro), le sue strette vie di ciotoli,
le piazzette che si aprono quasi per magia, i negozietti variopinti
dalle ceramiche e dalle pelli colorate che, esposte anche lungo la
strada, paiono come un mercato.
A una certa ora, mentre qualcuno decide di raggiungere l’hotel
“Acquaviva” a Casole d’Elsa, altri decidono di prendere un aperitivo
“panoramico” al Museo della Vernaccia.
Che pace lassù, si domina sulle colline senesi e, per un attimo, riesci
a esternarti dal caos della città!
Ma via in sella anche per l’ultimo gruppo per ritrovarci poi tutti
insieme alle ore 21 per la cena.
Su quest’ultima non mi voglio dilungare, è stata curata e ottima ma
della torta ne vogliamo parlare?
Bella e buona, fatta appositamente per questo incontro, con i due loghi
dei rispettivi club.. e lo scambio delle targhe? Vi consiglio di vedere
le foto!
Si è parlato e scherzato tanto quella sera: gli amici del Freeriderclan
sono simpatici ed è subito feeling tanto che sembriamo tutti amici di
vecchia data!
Sicuramente presto li incontreremo in sella sulla nostra strada e noi
sulla loro!
13 maggio
Il mattino seguente, Graziano e Marzia che giocano in casa in quanto di
Poggibonsi, ci guidano su e giù per le colline fino all’Abbazia di San
Galgano unica, credo, nella sua particolarità di essere scoperchiata!
Per la cronaca, è qui che abbiamo “conosciuto” Muttley!
Qualcuno di noi l’aveva già visitata in passato, ma è sempre piacevole
rivederla. Personalmente mi dà un senso di libertà: chiusa sì in quattro
mura, ma senza tetto, senza porte e vetri alle finestre, capite cosa
voglio dire? Bèh credo che gli uccellini che svolazzano dentro e fuori
dall’Abbazia mi capiscano!
Ci incamminiamo a piedi per un sentiero in salita che ci porta alla
chiesa dove, sotto vetro, è conservata la famosa spada nella roccia.
Una preghiera e pronti a ripartire dopo una sosta pranzo: un panino oggi
può bastare visto i precedenti!
E’ la volta di Monteriggioni, paesino collinare caratteristico,
circondato da vecchie mura.
Questa è la tappa dove i due club fanno l’ultima foto ricordo insieme e
poi si salutano: loro proseguono verso Siena, noi verso Firenze dove ci
divederemo da Lamberto & Gabriella e Jek & Giuly diretti verso casa.
Il resto del gruppo invece, nonostante la stanchezza si faccia sentire,
decide di affrontare le divertenti curve che ci portano al Passo
della Futa (m. 903 s.l.m) prima e a quello della Raticosa (m.968 s.l.m)
dopo, fino all’imbocco dell’autostrada per dirigerci verso casa con un
totale di 1050 Km. alle
spalle.
Un ringraziamento ai miei 26 compagni di viaggio di questo e dell’altro
clan! Alla prossima e spero di non avervi annoiati troppo!
Federica
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