Home Page


Domenica 28 Ottobre 2007

     
 

 

 

Gita a Montevecchia e al “Traghetto di Leonardo”




Domenica 28 ottobre 2007

In una tiepida domenica d’autunno decidiamo di fare una delle ultime uscite prima delle grandi gelate e ci poniamo come obiettivo l’alta Brianza orientale con l’attraversamento dell’Adda a bordo del “Traghetto di Leonardo”.

Partito il primo gruppo con appuntamento al ristoro di Saronno per le 10 del mattino; si prosegue ed a Carate Brianza si unisce il sottoscritto.
I soliti mezzi? Quasi per tutti, ma con un po’ di sapore d’epoca Vespaio appare con il suo Vespino 200 tutto splendidamente aerografato ed io con un Piaggio MP3 250 che ho in prova per un migliaio di Km.
Eccoci tutti in fila indiana ricamando le curve delle strade che si insinuano nella verde Brianza, passato il colle di Monticello proseguiamo fino al bivio per Montevecchia e su, su per una bella salita (19%), arriviamo fino al caratteristico paesino a 479 m s.l.m. che culmina con il bellissimo Santuario della Beata Vergine del Carmelo.

Ore 12,30, vediamo sparsi quà e là piccoli punti di ristoro, ci guardiamo l’un l’altro e dopo dieci minuti siamo tutti e dieci seduti con le gambe sotto ad un tavolo con tovaglia a quadretti bianchi e rossi che in breve viene “arredata” con le più varie portate caserecce tipiche del luogo: sottaceti, salumi, formaggi, torte, vino, caffè e grappa alla ruta per gli “incontentabili”. Era nel frattempo uscito un caldo sole che ci ha fatto compagnia visto che eravamo su una terrazza all’aperto con un panorama mica male.

Ore 14, satolli, riusciamo a stento ad alzarci e ritornare agli scooter per proseguire secondo programma.
Eccoci dopo circa 15 Km a Imbersago nella valle dell’Adda, punto di partenza del Traghetto di Leonardo, un barcone di legno di 60 metri quadri circa che può trasportare fino a 100 persone e cinque macchine. E' governato da una sola persona con l'ausilio di un bastone, un leggero sforzo muscolare e basta. Non c'è motore.

Rimesso in funzione il secolo scorso, e infatti conserva ancora un sapore "antico" era stato progettato da Leonardo da Vinci che aveva elaborato un semplice quanto ingegnoso meccanismo per sfruttare, come forza locomotrice, la corrente stessa del fiume Adda.

Il barcone è collegato a un robusto cavo d'acciaio teso tra le due sponde e si sposta azionando uno speciale timone posto sotto la chiglia. Secondo l'orientamento di questo timone, la corrente naturale del fiume che lo investe genera una spinta la cui componente trasversale produce il moto del traghetto in un verso o in quello opposto.

Dopo una “lunghissima” traversata fluviale (5 minuti), siamo in provincia di Bergamo e più precisamente a Villa d’Adda; sbarcati, Ivan e Federica mi “rubano” l’MP3 lasciandomi il loro Burghy 650 e si divertono a piegare per le stradine circostanti.

Il rientro lo percorriamo per strade normali e rientriamo a casa ormai dopo il calar del sole.
Bella giornata con ottima compagnia e posti meravigliosi.
Ciao!
 

Toto
 

 

 

 

 

Le fotografie